“Mi sono lasciato andare”. Per l’arbitro, invece, si è trattato di un gesto antisportivo.

Adam Lindin Ljungkvist

Adam Lindin Ljungkvist

Davvero incredibile la motivazione per cui il direttore di gara, il signor Dany Kako (vista la circostanza, il cognome si presta a facile ironia…) ha estratto il secondo giallo all’indirizzo di Adam Lindin Ljungkvist, terzino sinistro del Pershagen SK, squadra militante nelle serie minori del campionato svedese. Nei minuti finali della partita contro le riserve del Järna SK, il difensore venticinquenne ha emesso una flatulenza particolarmente forte e rumorosa; scena surreale in campo, il peto, ovviamente, è stato sentito anche dall’arbitro: seconda ammonizione e Ljungkvist finisce anzitempo negli spogliatoi.


Agli antipodi le versioni dell’accaduto fornite dai protagonisti. Il direttore di gara ha ritenuto quello del terzino un comportamento antisportivo, un gesto provocatorio ed inadeguato. Ma Ljungkvist non ci sta e si difende: “Avevo mal di stomaco e mi sono lasciato andare. Non avevo intenzione di provocare, forse l’arbitro ha pensato che fosse diretta a lui”. Per la cronaca, la squadra di Ljungkvist ha perso 5-2.

Alessandro Marone