Anche lo scontro con il Verona conferma che questa stagione rischia di essere una delle più cupe per la Juventus: i bianconeri hanno subito una sconfitta per 2-1, perdendo dunque nuovi punti e guadagnando soltanto i commenti duri di Allegri.

La Juventus torna a casa con un’ulteriore sconfitta alle spalle: due sconfitte consecutive, dunque, che portano la Juventus, se non ai minimi storici, ai bassi livelli raggiunti soltanto nella stagione 1961/1962. In questa lontana stagione, nello specifico, la Juventus chiuse all’undicesimo posto in classifica: un risultato che Allegri non mira certo a raggiungere. Le premesse tuttavia ci sono: appena 15 punti dopo 11 giornate di campionato, e lo stesso tecnico parla della squadra bianconera come di una squadra da metà classifica; e questo – in effetti – sembra il suo destino, a meno che non si inneschi un risveglio o non torni la voglia di lottare punto per punto.

Nonostante le critiche possano essere mosse a più livelli – dalla tattica adottata fino al comportamento assunto in campo dalla squadra – lo stesso Massimiliano Allegri è sotto i riflettori come possibile responsabile di questo momento di crisi. E anche se non manca il supporto costante dei tifosi, che si manifesta ad esempio con quote ancora interessanti per esempio su https://scommetteronline.info/, segno evidente della speranza in una ripresa e in nuove sorprese in campo, le parole del tecnico sono estremamente dure.

 

Il periodo nero della Juventus: l’analisi oltre la classifica

Le responsabilità di Allegri

La posizione del tecnico livornese non sembra oggetto di discussione all’interno del club; tuttavia – se si vuole analizzare la situazione della Juventus al di là della sua posizione in classifica e, al contempo, per spiegare il punteggio corrente – bisogna anche guardare all’operato dello stesso Allegri. Le formazioni iniziali selezionate dal tecnico per molti dei match disputati, infatti, non hanno rappresentato delle scelte particolarmente felici e, inoltre, non sono neanche state corrette in tempo con i cambi effettuati, che si sono dimostrati tardivi e poco incisivi. Unica eccezione a questa affermazione, forse, McKennie, che da subentrato ha tirato due tiri nello specchio della porta su 4 totali, nell’ultimo, doloroso match con il Verona.

Lo stesso Allegri, tuttavia, alterna parole dure per i suoi giocatori e la sua squadra, arrivando a parlare della vergogna di stare giocando come un team da metà classifica, e voglia di rimboccarsi le maniche e non commentare più: la voglia di riprendersi c’è; sono necessari orgoglio e rispetto. Soltanto una volta cambiato atteggiamento, nelle parole di Allegri, sarà possibile lottare per ogni singolo punto, non esaurendosi in performance negative come quella con il Verona.

Un problema di tattica per la Juventus

In breve, la squadra bianconera ha bisogno di più certezze e meno rimpianti: uno schema più forte, una formazione iniziale più salda e un maggiore equilibrio tra Chiellini e De Ligt potrebbero fare la differenza; in questo senso, sembra significativa la scelta – anche se ormai quasi del tutto forzata – di schierare una difesa a 3 sin dallo scontro con lo Zenit (in fondo, la Juventus può permettersi l’esperimento in Champions League, dove ha all’attivo tre vittorie su tre e i rischi sono al momento minimi).

La situazione in campo

Dati i problemi di schieramento iniziale e le incertezze costanti di Allegri in merito a Chiellini e De Ligt (che piuttosto che compensarsi, sembrano escludersi a vicenda nel pensiero del tecnico), anche la situazione in campo non è delle più rosee: la Juventus sembra puntare su un equilibrio precario (dato dal 4-4-2) che poggia tutto sulle spalle di Locatelli. In assenza di Locatelli, l’attacco perde non soltanto spessore, ma anche quella creatività e quell’imprevedibilità che – nelle passate stagioni, decisamente più favorevoli – hanno fatto la grandezza della Juventus.

In sintesi, la situazione di campionato vissuta e condotta da Sarri e Pirlo, con Cristiano Ronaldo in campo, è un miraggio ancora lontano per l’attuale tecnico: la qualità della squadra – a detta di Allegri – è ancora notevole ma, evidentemente, questo non basta per arrivare all’undicesima giornata con più di 15 punti.