Dal 2015 il campionato di prima divisione argentino sarà composto da 30 squadre. La proposta del discusso presidente Grondona è stata sorprendentemente accettata dalla maggioranza dei club.

Il River Plate retrocesse nel 2011 nonostante gli aiutini venuti dall'AFA  (foto www.pasionmonumental.com)

Il River Plate retrocesse nel 2011 nonostante gli aiutini venuti dall’AFA (foto www.pasionmonumental.com)

Cosa non si fa per evitare che il River Plate torni in Serie B . . .  Se qualche anno fa si inventarono un sistema per stabilire le retrocessioni tanto complicato ed intricato che neanche i club interessati sembravano aver le idee chiare su come funzionasse, adesso in Argentina hanno deciso di ampliare il torneo a 30 squadre, sommandone 10 alle 20 attuali!

Il River Plate, infatti, in Segunda División ci finì lo stesso nel 2011 e così ecco la nuova cervellotica idea del Presidente Federale Julio Grondona. Questa volta si punta a che il livello degli avversari sia tanto basso che ai “Millonarios” riesca quasi impossibile cadere troppo in basso.

Ancora non si sa come sarà strutturato il torneo. Pare impossibile disputare un normale campionato ad andata e ritorno, già che 58 giornate sarebbero fin troppe. Le due opzioni sarebbero o fare due gironi da 15 squadre ed a fine stagione play-off e play-out oppure disputare il torneo con gare di sola andata, più una giornata finale in cui si giochino i principali derby, con in testa il “Super Clásico” Bocas vs River.

La follia non sta tanto nella proposta di Julio Grondona – vero padrino del fútbol argentino, che comanda con mano dura dal lontano 1979, 35 anni di regno compiuti circa un mese fa, messo a capo dell’AFA, ovviamente, non furono elezioni democratiche, ma la dittatura militare che all’epoca governava il paese – quanto che la gran maggioranza dei club abbia accolto positivamente la novità.

Dei trenta club chiamati a votare, solo Belgrano, Estudiantes e Vélez Sarsfield si sono opposti, mentre Arsenal de Sarandí e San Lorenzo de Almagro non si son presentati. La ragione di questo consenso non salta immediatamente all’occhio, ma fa riferimento ai ricavi procedenti dai diritti televisivi che spettano ai club partecipanti alla Primera División Nacional. Diritti che non pagano le televisioni private, bensí le reti pubbliche, come conseguenza della legge di qualche anno fa che stabilisce che poter vedere il calcio in tv è un diritto che spetta ad ogni contribuente…


E, così, nella seconda metà di questo 2014 si disputerà un “Torneo de Transición”, che servirà per preparare la nuova era, mantenendo tre retrocessioni (sempre col controverso sistema di calcolo che tiene in conto i risultati delle ultime cinque annate), ma promuovendo dalla Serie B ben tredici squadre. La nuova mega liga argentina inizierà a Febbraio 2015 e si chiuderà a Dicembre, lasciando ai club solo un mese (Gennaio) di riposo assoluto, più le interruzioni dovute agli impegni della nazionale maggiore.

Mario Cipriano