Pallone

Pallone (foto:assocalciatori.it)

Ora è ufficiale: il campionato di Serie A non parte in questo ultimo weekend di agosto. In mattinata c’era stato l’estremo tentativo del presidente dell’Aic Damiano Tommasi di far firmare un “contratto ponte” che la Lega ha rigettato e quindi i calciatori non hanno potuto far altro che confermare la loro volontà di non scendere in campo.

La stessa associazione ha poi diramato una nota, a firma del loro presidente Tommasi:

“L’Associazione Italiana Calciatori, preso atto della mancata sottoscrizione dell’Accordo Collettivo da parte della Lega Nazionale Professionisti Serie A, comunica che i calciatori di Serie A non scenderanno in campo in occasione delle gare programmate per la 1a giornata di andata del campionato 2011/2012 nei giorni di sabato 27 e domenica 28 agosto 2011.

A nulla è valsa l’ulteriore proposta avanzata in data odierna dai calciatori in ordine alla sottoscrizione del Contratto Collettivo nel testo concordato tra le delegazioni e certificato dalla FIGC nel mese di Dicembre 2010, pur con validità limitata alla sola stagione sportiva in corso; tale soluzione avrebbe concesso alle parti  la possibilità di un’immediata riapertura della piattaforma contrattuale, nell’ambito della quale poter vagliare le nuove richieste avanzate solo in questi giorni dai Presidenti di Serie A, in un ambiente più sereno e con tempistiche confacenti alle recenti istanze sollevate.
L’A.I.C. confida ad ogni modo nella possibilità di veder sottoscritto l’Accordo Collettivo anche dai Presidenti di Serie A, nel rispetto degli impegni precedentemente assunti, permettendo così la regolare ripresa del campionato.”

Dure sono state le reazioni del presidente della Lega di A Beretta: “Quella dell’Aic era una proposta fatta per farsi dire di no, mi pare abbastanza evidente. Oggi hanno riproposto il vecchio contratto firmato dall’Aic e dal presidente Campana. Quindi mesi di lavoro sull’articolo 7 e sulla questione centrale del contributo di solidarietà, cancellati con un colpo di spugna, sarebbe stato un enorme passo indietro. Quella dell’Aic era una proposta di immagine, tattica, ma per farsi dire di no”.

Molto preoccupato si mostra il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete che teme il protrarsi dello sciopero: “L’ipotesi di uno sciopero a oltranza è uno dei problemi che si pone. Permane il rischio pensando alle gare successive. C’è amarezza – aggiunge Abete – perché c’erano tutte le condizioni affinché questo non avvenisse. È assolutamente incomprensibile il fatto che non si sia arrivati alla firma dell’accordo collettivo per situazioni collegate all’ipotetico contributo di solidarietà e all’articolo sette sugli allenamenti differenziati”.