Il neo centrocampista nerazzurro racconta il suo trasferimento dalla Sampdoria all’Inter nel giorno della sua presentazione e dopo l’esordio di ieri contro il Palermo

Angelo Palombo (foto: inter.it)
E’ riuscito ad esordire con la maglia dell’Inter prima di essere presentato ufficialmente alla stampa. Stiamo parlando di Angelo Palombo, centrocampista prelevato dalla Sampdoria da Moratti per rinforzare il centrocampo rimasto sguarnito dopo la cessione di Thiago Motta al Paris Saint Germain.
L’ex blucerchiato esordisce dicendo: “È successo tutto all’ultimo. È stata un po’ una sorpresa… Le prime sensazioni sono ancora meglio di quello che mi potessi aspettare, questa è una delle prime Società al mondo, sono felice. Sono qui per migliorarmi e mettermi a disposizione dell’allenatore. Ringrazio la Società, il presidente Moratti e il tecnico, che mi hanno dato questa occasione. Sono entusiasta e cercherò di fare il meglio possibile, dimostrerò quello che valgo. So che da parte dell’Inter c’era stima nei miei confronti già da qualche anno e questo mi rende orgoglioso”.
Ieri sera è entrato nel corso del secondo tempo nella gara contro il Palermo e ammette che ha provato emozione a giocare a San Siro: “Una sensazione bellissima, giocare al Meazza è meraviglioso, è il massimo”.
Sul suo approdo all’Inter, Palombo tiene a precisare: “Ci sono state anche delle altre squadre che mi hanno cercato, approfitto per ringraziare queste persone della stima nei miei confronti. Poi uno fa delle scelte e penso che, con rispetto per le altre, l’Inter sia il massimo, per cui sono stato contento di accettare. Se mi aveva cercato anche il Milan? Assolutamente no”.
Il pensiero va poi ai suoi ex compagni della Sampdoria con cui ha condiviso questo inizio di torneo di B non propriamente entusiasmante: “Devo ringraziare tutti, soprattutto i tifosi doriani, che anche nelle difficoltà mi hanno fatto sentire uno di loro. Dieci anni è un pezzo di cuore e di vita. Quanto alla fine del rapporto con la Samp, ero molto amareggiato perché mi era stato detto più volte di non far parte del progetto e quindi ho dovuto prendere una strada diversa. Le nostre strade si sono divise per questo. Se fosse dipeso da me avrei finito la carriera alla Samp? Sì, anche perché poi questa cosa dell’Inter è venuta fuori all’ultimo momento e io alla famiglia Garrone sono riconoscente, mi hanno cresciuto come un figlio”.