Alla settima stagione in biancoceleste, il centrale francese sembra aver finalmente raggiunto la tanto agognata maturità.

Modibo Diakité

Modibo Diakité - foto dalla rete

Vedere Modibo Diakité nelle sue prime apparizioni con la Lazio equivaleva ad osservare un ragazzo spaesato, che sembrava capitato quasi per caso su un campo di serie A. Un fisico imponente (192 cm per 88 kg), difficile da gestire a soli 20 anni, rendeva le prestazioni del francese di origini maliane guidate perlopiù da un istinto lasciato a briglie sciolte, che spesso causava più problemi di quanto invece riuscisse a risolverne.

Era l’aprile del 2007, in quella stagione (2006/2007) Diakité esordiva nel massimo campionato italiano dopo che la Lazio lo aveva prelevato dal Pescara, con cui aveva debuttato in serie B il 13 maggio del 2006. L’allenatore era Delio Rossi, recentemente ringraziato dallo stesso difensore centrale: “Sono arrivato dal Pescara, sono stato prima in Primavera e poi grazie a Delio Rossi sono arrivato in prima squadra. Lo ringrazierò per tutta la vita per quello che mi ha insegnato”, le parole di Diakité ai microfoni della radio ufficiale biancoceleste, “Lazio Style Radio”.

Con il tecnico romagnolo in panchina, il francese disputava altre due stagioni collezionando complessivamente 15 presenze e siglando un gol in quel di Udine, il primo nella massima serie. Dopo la vittoria della Coppa Italia e l’addio del maestro Delio Rossi, iniziava l’era Ballardini, con il quale Diakité riusciva ad alzare la Supercoppa italiana a Pechino giocando il match da titolare. Molti i gettoni collezionati quell’anno, chiuso con il cambio di panchina, l’avvento di Edy Reja e 28 presenze complessive tra serie A e coppe. Il francese continuava a crescere, limava i propri difetti pur portandosi dietro frequenti e pericolosi cali di concentrazione. L’anno successivo, nella stagione 2010/2011, Diakité faticava a conquistare un posto da titolare chiuso dalla granitica coppia formata da Giuseppe Biava e il brasiliano André Dias, che a fine campionato risulteranno una delle migliori difese della serie A.


Ora la storia recente: quest’anno, complici i molti infortuni accorsi ai compagni di reparto e anche in virtù della partecipazione all’Europa League, Diakité ha giocato già 28 partite complessive, segnando la scorsa domenica il primo gol stagionale, decisivo per piegare il Cagliari e conquistare 3 punti pesantissimi nella lotta per il terzo posto. Il francese, visto in questi ultimi mesi, ha mostrato notevoli progressi sotto tutti i punti di vista: tecnico, tattico e mentale. Ora che è diventato un’alternativa più che affidabile, non gli resta che conquistare una maglia da titolare, anche se è lo stesso Diakité a frenare mostrando una discreta dose di umiltà: “Non mi sento titolare, Dias e Biava hanno dimostrato di meritarlo più di me”. A 25 anni però, il tempo per crescere ancora è molto. Ma intanto, i tifosi laziali lo ritengono di già uno dei loro giocatori preferiti.

Emanuele Mastrangeli