Cifre davvero preoccupanti uscite dall’annuale rapporto sul movimento calcistico italiano. Calano gli spettatori in tutte le serie.

Il pallone sgonfiato

Il pallone sgonfiato dai debiti (foto dalla rete)

Si è svolto oggi “Report Calcio 2012” presso il Palazzo Altieri, sede dell’Abi, l’annuale rapporto sul movimento calcistico italiano e anche questa volta sono emersi diversi spunti di riflessione in merito alla stagione 2010/11.

E’ di 1 miliardo di euro l’apporto complessivo che il calcio italiano ha dato al fisco nel 2009: l’85% del totale (875 milioni) deriva dal contributo fiscale e previdenziale delle società professionistiche italiane, mentre i rimanenti 155 milioni di euro sono relativi al gettito erariale derivante dalle scommesse sul calcio. L’indebitamento complessivo della Serie A è di 2,6 miliardi di euro, in aumento del 14% rispetto all’anno precedente; la perdita netta prodotta dal calcio professionistico italiano è pari a 428 milioni di euro, in aumento di 80 milioni di euro rispetto alla stagione precedente (+23,2%), solo 19 sui 107 club analizzati hanno riportato un utile (+18%); il numero complessivo di spettatori che ha assistito agli incontri dei campionati professionistici italiani è in calo del 4,4% rispetto alla stagione precedente (-2,4% in Serie A, -3,2% in Serie B, -11% in Prima divisione, -19,9% in Seconda divisione).


Il segretario generale dell’Agenzia di Ricerce e Legislazione (AREL) Enrico Letta ha auspicato che si giunga presto ad una legge sugli stadi, invito raccolto anche dal ministro Gnudi: “Ha ragione il mondo dello sport – ha dichiarato – quando dice che la legge sugli stadi è una priorità, anche perché è evidente il costante calo degli spettatori negli impianti italiani. Sono convinto che l’iter per l’approvazione di questa norma vada portato avanti anche per innescare nuovi investimenti da parte dei privati, parliamo di 800 milioni di euro che sarebbero utili anche alla ripresa del paese”.

“Il calcio non è solo un’industria – ha dichiarato il presidente della Figc Abete – ma ha una sua dimensione generale che comprende, oltre ai professionisti, anche i dilettanti e i giovani. Report è una fotografia trasparente e oggettiva del mondo del calcio: un dato che ci conforta è l’aumento degli investimenti delle società nei settori giovanili, la crescita dei tesserati, anche di stranieri ed extracomunitari al primo tesseramento che testimonia come alla base del calcio ci siano valori, educazione e integrazione”.