Intervista al presidente Paolo Mascaro della Vigor Lamezia, autentica sorpresa della stagione di II Divisione

Paolo Mascaro

Paolo Mascaro presidente della Vigor Lamezia (foto:vigorlamezia.net)

Il campionato di Seconda Divisione si è concluso lo scorso 6 maggio, la stagione per la Vigor Lamezia però non è ancora terminata. La compagine biancoverde, sfumata nelle ultime giornate la speranza di una promozione diretta, tra poco più di una settimana affiderà il sogno del salto di categoria alla lotteria dei play off.  A credere, tra lo scetticismo generale, sin da quest’estate in una stagione comunque straordinaria della propria squadra è stato sicuramente il Presidente del Sodalizio di Via Marconi, l’avvocato Paolo Mascaro. Un Presidente ma soprattutto un tifoso, un amante da sempre dei colori biancoverdi.

«La prima partita della Vigor a cui ho assistito risale alla stagione 1972/73. Andai allo stadio insieme al padre di un mio amico, il giornalista Ugo Caravia. Non ricordo chi fosse l’avversario, ricordo che vincemmo 2-1 e che fu subito amore infinito. Per qualche anno non sono stato un assiduo frequentatore, poi dal 1978 sono stato sempre presente».

Cosa ricorda di quegli anni?

«All’epoca il tifo vigorino era bellissimo. Il cuore pulsante era rappresentato da Via Adda, vi erano le Brigate Biancoverdi».

Nella veste da tifoso, quale vittoria non dimenticherà mai?

«Il 2-0 casalingo contro il Catanzaro, firmato Mazzeo – Delle Donne. Era la stagione 1992-93»

La sconfitta, invece, più bruciante?

«Per ogni tifoso vigorino è sicuramente quella contro la Rifo Sud, il 3 maggio del 1986. Era l’ultima di campionato, ci giocavamo la promozione in Serie C2. Eravamo almeno 4000 a Vallo Di Diano, convinti di portare a casa la vittoria ed invece ne uscimmo battuti».

Poi con gli anni è maturata la scelta di passare “dall’altra parte”, di entrare a far parte della società.

«A dire il vero sono sempre stato vicino a tutte le società che hanno diretto la Vigor Lamezia, sia per rapporti di amicizia, sia per rapporti professionali. Ho curato sotto l’aspetto legale il passaggio della Vigor Lamezia, dal duo Cantafio- Gaetano a Mercuri e poi qualche anno fa, quando la società si è trovata in notevole difficoltà, insieme all’avvocato Antonello Bevilacqua e agli amici imprenditori che ancora oggi fanno parte della Vigor Lamezia si è deciso di dar vita a questa esperienza».

Sugli spalti da tifoso, ora in veste di Presidente. Differenze?

«Assolutamente nessuna. Nessuna perché la sofferenza, le emozioni sono identiche».

Prima abbiamo parlato dei momenti positivi e negativi vissuti da tifoso, da quando ha assunto il ruolo Presidente invece?

«Il ricordo più brutto è sicuramente la retrocessione in serie D, stagione 2008/09. E’ qualcosa che inevitabilmente segna. E’ impossibile negare che è una ferita rimasta viva a lungo. La vittoria più bella è quella che sta per arrivare».

Anni vissuti come Presidente, quindi, trascorsi tra alti e bassi. Rifarebbe comunque questa scelta?

«Un milione di volte si, zero volte no».


Veniamo alla stagione in corso, era l’unico quest’estate a essere sicuro dei risultati che avrebbe raggiunto questa squadra.

«Non credo di essere stato l’unico a crederci. Forse l’unico a manifestarlo, ma sono convinto che ci credevano in tanti. Io ho ritenuto di doverlo dire, ma percepivo che tutti quelli che erano vicino a me ci credevano quanto me, compresi il nostro direttore sportivo e il nostro allenatore».

Alla fine ha comunque avuto ragione, la Vigor Lamezia ha disputato una stagione straordinaria, ben 80 punti conquistati, la migliore difesa del campionato.

«Una stagione sicuramente importante dovuta all’insieme di svariate combinazioni. In primo luogo l’aver confermato una guida tecnica costituita dal direttore sportivo Fabrizio Maglia e dall’ allenatore Massimo Costantino ormai consolidata e molto competente, che aveva ben compreso come funzionava la  Seconda Divisione e capace di saper inserire i tasselli giusti al posto giusto. Capace di partire anticipatamente, di arrivare al ritiro con la rosa completa. Mancava solo il difensore Domenico Marchetti, arrivato però subito dopo. La Vigor Lamezia non ha poi sbagliato nessun acquisto. Un allenatore serio, scrupoloso, professionale, una società che ritengo abbia saputo svolgere bene il suo compito, una tifoseria che si è riavvicinata con maggiore entusiasmo hanno contribuito a raggiungere determinati risultati. Meritavamo di più, è l’unico mio rammarico. Anche se io rispetto sempre le classifica, ma avendo visto tutte le partite, non posso non dire che meritavamo di più».

La tifoseria, ritornata presente e calda più che mai, quanto sarà importante in vista dei play off?

«La tifoseria è stata una componente determinante in questa stagione, dalla partita contro il Milazzo del 14 settembre il casa. In quell’occasione ci aiutò a conquistare la vittoria. Fu una vera e propria svolta. Ora io ho una certezza. Sono convinto che per le prossime partite che la Vigor Lamezia disputerà tutti i biglietti disponibili saranno acquistati. Dobbiamo essere tutti uniti, società, tifoseria, squadra, area tecnica, sponsor istituzioni per fare in modo che Lamezia possa volare in alto. Per quanto questo campionato sia tra i migliori disputati nei 93 anni di storia biancoverde tutto deve essere tranne che un punto d’arrivo. Non lasciamoci appagare da quanto di buono è stato fatto fino ad ora. Dobbiamo avere sempre e ancora fame, perché la Vigor Lamezia può e deve andare più in alto».

Vigor Lamezia che comunque già in alto sta portando avanti il nome di una città.

«La Vigor Lamezia ha già contribuito ad accrescere la lametinità di ciascuno. Sicuramente in questi anni ha rappresentato un fattore di sviluppo e di amore per il territorio. Oggi la squadra è in controtendenza con la città. Mentre la città vede infatti lentamente spegnersi tanti suoi propositi di rinascita o comunque di poter avere una migliore visibilità a livello regionale e nazionale, la Vigor Lamezia sta riuscendo in questo intento. La Vigor Lamezia sta combattendo calcisticamente ad un livello nettamente superiore a quello in cui Lamezia Terme città sta combattendo in altri ambiti».

Vanessa Paola