Il talent scout a TC.Net: “Quest’anno l’esplosione di Cou e Lamela. L’Udinese cambia strategia e prende campioncini già formati”.

Fabrizio Bertuzzi

Fabrizio Bertuzzi

Fabrizio Bertuzzi, 45enne bolognese, è uno dei maggiori esperti di calcio internazionale. Ricopre il ruolo di osservatore per la Roan FM e per GT Scouting, svolge servizi di consulenza presso società professionistiche e sfrutta le sue qualità di “scopritore di talenti” facendosi strada anche nel mondo del giornalismo sportivo. Conduttore di diverse trasmissioni radiofoniche su radio bolognesi, è redattore di Generazioneditalenti.com e gestisce una video-rubrica sul blog del Guerin Sportivo, dove risponde alle domande dei lettori riguardanti giovani talenti e non solo. TuttoCalciatori.net lo ha contattato ed il risultato è stato una lunga chiacchierata, coi nomi di tantissimi talenti che, secondo lui, stupiranno nel prossimo campionato. C’è da fidarsi, ve lo assicuriamo!

Il calcio italiano vive un momento di forte difficoltà: i campioni se ne vanno, bisogna puntare sulle nuove leve. Secondo Lei quali sono stati i migliori acquisti a livello di giovani promesse in questo calciomercato?
“Il fatto che ci siano pochi soldi a disposizione non sempre è un elemento negativo, conoscendo l’ingegno italico e la grande capacità di improvvisazione. La risorsa più importante diventa quindi quella della conoscenza e dell’opportunismo e velocità d’azione. In questo senso credo che l’acquisto di Paul Pogba, che a mio parere ricorda il giovane Yaya Touré, sia stato un autentico capolavoro della Juventus. Ho seguito il ragazzo all’europeo under 19 ed è davvero impressionante.


La Fiorentina con Ahmed Hegazy si è assicurato un centrale difensivo di gran classe e di notevole personalità. Poi il Parma ha effettuato un doppio colpo di altissimo livello: si è assicurato un 1992 francese come Belfodil attaccante atipico ma a mio parere dalle enormi potenzialità e dal telaio d’altri tempi che era passato solo per un semestre al Bologna in prestito e un ’88 colombiano che aveva stupito tutti nella scorsa Libertadores come Dorlan Pabon che a mio avviso sarà protagonista indiscusso in serie A. Anche il “mio” Bologna ha acquistato due interessantissimi giovani prospetti come Marti Riverola, mezz’ala raffinata della cantera del Barça e Mathias Abero, ottimo lateral ezquierdo, campione uruguagio col Nacional Montevideo. Entrambi sono poco più che ventenni ma già calciatori completi. Mathias inoltre è nel giro della Selecciòn ed era nel gruppo dei 30 della preolimpica”. 

Tra i calciatori già presenti nel nostro campionato, da chi si aspetta la definitiva “esplosione”?<“Credo che Erik Lamela con Zeman abbia tutto per consacrarsi, l’ala argentina nel 4-3-3 del boemo potrà esprimere tutto il bagaglio tecnico. Il bolognese Saphir Taider che l’anno scorso ha stupito tutti per forza e sagacia tattica, penso che debba approfittare della partenza di Mudingayi e credo si ritaglierà un ruolo di grande spessore essendo un centrocampista raro per somma di qualità nel campionato italiano. Coutinho se avrà spazio nell’undici titolare sicuramente sfrutterà l’occasione essendo tecnicamente di altissimo livello”.

A livello giovanile l’Inter si sta comportando molto bene. Quali tra i giovani neroazzurri ritiene già pronti per l’esperienza in prima squadra?“Sicuramente il celebratissimo Longo e naturalmente Crisetig che è stato prestato allo Spezia proprio per giocare. Io spero che possa trovare spazio Alfred Duncan che mi ha colpito particolarmente nelle manifestazioni nelle quali l’ho seguito soprattutto per la potenza anche se non è certo un gigante; se riuscirà a crescere e a trasferire questa forza anche ad un livello superiore allora sentiremo parlare di lui. Tecnicamente tra i giovani Daniel Bessa mi ha dato l’idea di essere quello più evoluto ma non credo sia inserito ancora in prima squadra”.

Ogni anno l’Udinese porta a casa talenti incredibili; dobbiamo aspettarci di vedere all’opera qualche altro crack nel prossimo campionato?<
“Crack non credo anche se il mercato non è ancora finito. Piuttosto devo rilevare un cambio di strategia da parte dei friulani. Stop alle promesse e via ai giocatori già di spessore con relativo aumento del budget dedicato. Questo è il caso dei due brasiliani Willians e Allan giocatori già affermati in patria anche se Allan è solo un 1991. In quest’ottica l’acquisto del 26 enne trequartista del Botafogo Maicoseul per oltre 5 milioni è una vera atipicità per i friulani e credo che se il ragazzo si metterà alle spalle definitivamente i guai fisici sarà davvero una grande acquisto”.


Anche il “suo” Bologna ha dimostrato di saperci fare con lo scouting…“Sì, il mercato del Bologna è contraddittorio. Da un lato ci sono stati arrivi a titolo definitivo di giovani talenti come Abero e Riverola, dall’altro sta conducendo una campagna acquisti rivolta a calciatori esperti e alla fase conclusiva della carriera, alcuni dei quali presi in prestito. Se devo essere sincero a me manca tantissimo un grande dirigente come il Prof Carmine Longo (che acquistò Ramirez e Perez, ndr) e le intuizioni geniali di Salvatore Bagni (Taider e Radakovic, ndr)”.

Un altro problema del calcio nostrano è la fuga di talenti. Come dovranno comportarsi le società italiane per evitare che si verifichino altri casi come quelli di Monachello e Verratti?

“Non c’è niente da fare purtroppo, io lo so bene avendo visto la partenza a suo tempo di Borini. Non li reputo eventi drammatici, bisogna solo reagire comportandosi allo stesso modo, sondando terreni particolarmente floridi come la Colombia”.

Lei ricopre il ruolo di osservatore presso GT scouting. Può spiegarci in cosa consiste questa società?“Collaboro con questa società  in qualità di consulente conoscendo il direttore Massimo Tanzillo che ha inteso costruire un’organizzazione volta a dare consulenza e indicazioni tecniche di elevatissima qualità a professionisti del settore. Le attività di Gt Scouting sono molteplici tra le quali anche didattiche”.

Per finire: quali calciatori consiglia ai direttori sportivi italiani?
“Io credo che ci siano lande che vadano esplorate perché oggi particolarmente floride. Una è il Messico come dimostrato dalle Olimpiadi e direi che Marco Fabian, Diego Reyes ma anche Hector Herrera siano da seguire con attenzione anche se il trequartista mancino del 1993 Candido Ramirez è sicuramente uno di quei gioielli da non lasciarsi scappare. L’altra regione da setacciare con pazienza e dovizia è la Colombia dove i talenti stanno sbocciando in continuazione.


Vorrei sottolineare come in Costarica nel Deportivo Saprissa si è ripreso dal grave infortunio Juan Bustos Golobio, centrocampista che adoro per la grande inventiva e capacità di lancio e che ancora non ha raggiunto valutazioni onerose. Nel nostro vecchio continente consiglio la Ligue 2 francese e i campionati del nord europa dove stanno apparendo veri e propri miraggi. Come quel Lucas Andersen dell’Aalborg 1994 giocatore che sarebbe il caso di prendere immediatamente prima che svanisca come le immagini illusorie del deserto”.

Gianluca Pepe