Nemmeno delle vittorie limpide riescono a far passare in secondo piano gli errori arbitrali. Intanto, Juventus, Napoli e Lazio se ne vanno via da sole

Pallone

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Tre squadre in vetta, Juventus, Napoli e Lazio, tanti gol e polemiche, quelle sì che non possono mancare. Il calcio italiano, è inutile, non sa vivere senza creare dibattiti dal nulla. La prova lampante l’abbiamo avuta ieri, dopo il rigore concesso alla Juventus in quel di Udine, per netto fallo di Brkic su Giovinco. Il penalty è sacrosanto, come tutti possono vedere dalle immagini, ma il rosso all’estremo difensore friulano è eccessivo, forse troppo. Ecco, ora che abbiamo appurato questo, non capiamo perché tutti si debbano “fossilizzare” solo e soltanto su questo episodio, rendendo la vittoria della compagine allenata da Carrera come un asterisco in una tranquilla domenica di settembre.

Fatto sta che Giovinco, si proprio lui il “folletto”, convince grazie anche alle due reti e una prestazione sontuosa. Ma la seconda giornata appena trascorsa mette a nudo anche tutti i limiti dell’Inter, battuta a domicilio dalla Roma di Zeman per 3-1. Un grande Totti spiana la strada ai giallorossi, ma la “banda-Stramaccioni”, ieri sera, assomigliava a un gruppo di ragazzini che hanno paura della palla. L’esempio calza a pannello, anche perché dopo aver subito il raddoppio di Osvaldo, i nerazzurri si sono sciolti come neve al sole, quel sole “romano” che ha spazzato via, almeno per 90’, il clima non propriamente equatoriale di “San Siro”. Ha segnato Cassano, è vero, ma sabato sera il suo “gemello” ai tempi della Sampdoria, Pazzini, aveva trascinato il Milan alla vittoria per 3-1 contro il Bologna. Tripletta, e che tripletta, e tanti saluti al suo ex presidente Moratti che, ora, starà ripensando allo scambio con la società rossonera. Il talento di Bari Vecchia serviva veramente a questa Inter? Ai posteri l’ardua sentenza.


Vince e convince la Lazio, che annichilisce un Palermo mai in partita. Un 3-0 che non lascia scampo alla formazione di Sannino, mai così a rischio esonero dopo due giornate. Non chiamate Zamparini, potrebbe già far saltare la prima panchina in serie A e, con questa crisi, non è bello pagare due-tre allenatori in una sola stagione. Sulla spiaggia del “San Paolo” il Napoli conquista la sua seconda vittoria stagionale (intesa come gare ufficiali) contro una buonissima Fiorentina. Apre la “cresta” di Hamsik, raddoppia Dzemaili, accorcia le distanze Jovetic, ma sulla sabbia il pallone fa fatica a rotolare.

A fine gara, poi, ombrelloni e secchielli per tutti, il mare non è poi così tanto lontano. La Sampdoria batte anche il Siena (2-1) e si ritrova con le grandi (senza penalizzazione di un punto sarebbe prima). Maxi Lopez e Gastaldello, rispondono all’1-1 provvisorio di Vergassola. A “Marassi”, sponda blucerchiata”, si sogna in grande. L’altra ligure, il Genoa, esce sconfitta 3-2 dal pantano del “Cibali” di Catania. Decisiva la punizione, magistrale, di Lodi. Infine, esulta anche il Parma (2-0 al Chievo), mentre Cagliari e Atalanata fanno 1-1 (Consigli para due rigori ai sardi). Sabato il Torino aveva affossato le velleità del Pescara con un pesante tris. E ora buona Nazionale…

Matteo Brancati