Giovinco jr a TC: “Più egoismo per arrivare ai livelli di mio fratello. Le persone sono poco intelligenti per capire che sono diverso da Seba”.

Giuseppe Giovinco

Giuseppe Giovinco (foto dalla rete)

Dici Giovinco ed inevitabilmente pensi alla “Formica Atomica“. Pochi sanno che Sebastian, sgusciante attaccante della Juventus, ha un fratello minore di nome Giuseppe. Tre centimetri in più di altezza (167 contro 164), tre anni in meno ed un sogno da inseguire: l’esordio in Serie A. Giovinco jr, seconda punta classe ’90 attualmente in forza al Viareggio, in Prima Divisione, è uno di quei calciatori che rischia di essere penalizzato da un cognome “pesante”. TuttoCalciatori.net lo ha intervistato in esclusiva per una chiacchierata tra sogni, buoni propositi e piccoli sfoghi.

Salve Giovinco. Come si trova a Viareggio?

“A Viareggio mi trovo benissimo. Ho trovato una piazza ambiziosa con una squadra giovane ma importante. Stiamo facendo bene e dobbiamo continuare così”.

Perché in estate ha lasciato la Carrarese in prestito?

“Dovete chiedere alla società apuana perché sono andato via, la scelta non è dipesa da me. Ma quando in estate è arrivata la chiamata dei bianconeri, non ci ho pensato su due volte”.

La vostra è una squadra molto giovane: c’è qualcuno che l’ha impressionata particolarmente?

“Siamo una squadra con tutti calciatori molto validi. Tra i giovani, mi hanno colpito molto Dario Maltese e Matteo Calamai. Sono entrambi centrocampisti, il primo è un ’92 e il secondo è un ’91, penso che faranno molta strada”.

Mister Cuoghi ha detto che ha un grande difetto: l’essere altruista.

“E’ vero ed ha ragione. Mi ha fatto capire che sono i numeri a fare la differenza, e io sto segnando poco. Devo pensare più a me stesso e provare a buttarla dentro appena ho l’occasione giusta.

Secondo Lei perché i fratelli di calciatori importanti – è successo a Vieri e a Baggio jr – faticano ad emergere?

“Penso che la gente sia poco intelligente per capire che due calciatori diversi, anche se fratelli, sono sempre due calciatori diversi. Bisogna valutarli come due persone estranee, se si è interessati realmente al singolo calciatore e al suo valore. Altrimenti, se si è interessati al cognome basta guardare quello che ha fatto il fratello maggiore e dimenticarsi di quello minore”.


Pensa di avere qualcosa in più, in termini tecnici, rispetto a Sebastian?

“Tecnicamente ce ne sono pochi come lui, e non lo dico perché sono suo fratello. Ho altri tipi di caratteristiche, sono contento di essere Giuseppe Giovinco, un calciatore differente da Sebastian Giovinco”.

Su cosa punta per arrivare ai livelli di suo fratello?

“Sulla mia determinazione. Dovrò essere più cattivo, sportivamente parlando, e non accontentarmi mai della prestazione della domenica precedente, impegnandomi per fare sempre meglio”.

A Torino, la Formica Atomica non sta riuscendo a mantenersi sui livelli dell’esperienza al Parma…

“Questo lo dite voi giornalisti. Se gioca, evidentemente il mister è contento di quello che fa. Non sta segnando molti goal, ma insieme a Quagliarella è il capocannoniere della squadra. A Parma era l’unico, a Torino è uno dei tanti”.

Qual è il suo idolo?

“Il mio idolo è sempre stato Ronaldo, il Fenomeno. Mi piace tanto anche Miccoli. Non dico mio fratello, sarebbe una risposta scontata e porterebbe a paragoni stupidi”.

Un suo sogno nel cassetto?

“Arrivare a giocare in Serie A”.

Con Sebastian?

Con è impossibile. Anche contro sarebbe una bella soddisfazione”.

Che persona è Giuseppe Giovinco fuori dal campo?

“Sono un ragazzo normale. Non mi piace tanto andare a ballare, preferisco stare a casa o mangiare con gli amici. Amo stare in compagnia e ho finito la scuola da già tre anni”.

Gianluca Pepe