Quinta puntata della rubrica di TuttoCalciatori.Net “LO SVINCOLATO” dedicata ai calciatori in cerca di una sistemazione.
Per il quinto appuntamento della rubrica “LO SVINCOLATO”, TuttoCalciatori.Net ha intervistato Pasquale Russo, giovane portiere rimasto senza squadra dopo aver assaggiato il professionismo lo scorso anno con l’Aversa Normanna in II Divisione di Lega Pro.
Ciao Pasquale, dopo qualche stagione da protagonista ti ritrovi svincolato, cosa provi?
Innanzitutto vorrei ringraziarvi per questo spazio che mi concedete. Sicuramente provo un senso di vuoto, quando giochi hai obiettivi ben precisi da raggiungere e cerchi sempre di migliorare insieme ai compagni per fare bene in partita. Poi è importantissimo stare in un contesto di gruppo ed è bello condividere il sapore delle vittorie. Le cose che sicuramente mi mancano di più sono la partita, l’adrenalina della domenica, la concentrazione pre-partita, il ritiro. Stare a casa la domenica e vedere gli altri giocare, non è facile.
Quando sei in un contesto di gruppo devi pensare prima di tutto a fare bene per te stesso e per cercare di farti apprezzare per le tue doti tecniche. l’Aversa Normanna mi ha concesso una grande opportunità, giocare tra i pro non è da tutti. Io ho cercato di dare il massimo nel poco spazio che mi è stato riservato e credo di aver fatto bene, soprattutto nella partita salvezza contro la Paganese. Poi si sa, nel calcio si fanno delle scelte e loro hanno deciso di affidarsi ad un portiere di grossa esperienza e un under come dodicesimo. Ma non rimpiango nulla di questa esperienza, lavorare con persone esperte e competenti mi ha fatto crescere enormemente.
Pensi che la regola degli under (tu non lo sei più sia in Lega Pro che in D) ti abbia in qualche modo svantaggiato? Pensi che essa sia positiva o negativa per il calcio italiano?
La regola degli under ha aspetti positivi e negativi allo stesso tempo, come tutte le situazioni nella vita. Soprattutto quest’anno è stato difficile per me, perchè nella maggior parte delle situazioni mi sono stati preferiti portieri under per le questioni dei minutaggi che tutti conosciamo in lega pro e per l’obbligatorietà di schierarli in serie D. Il problema sta a monte, se un ragazzo ha i requisiti giusti gioca indipendentemente, ecco perchè per alcuni aspetti non rappresenta il futuro del calcio italiano. Paradossalmente è una situazione che penalizza proprio noi giovani che attualmente non risultiamo under.
In questo periodo ti sono arrivate proposte e/o ti sei allenato con qualche squadra?
Ci sono stati vari contatti con società di lega pro e serie D, ma nulla di concreto. Proseguo nei miei allenamenti giornalieri con il preparatore dei portieri Piero Parascandolo che ho conosciuto l’anno scorso all’Aversa Normanna. In lui ho trovato un ottimo professionista e al di là del calcio è nata una grande amicizia.
Quali sono le tue aspirazioni per il futuro?
Per un giovane come me le aspirazioni sono sempre massime, perchè soprattutto alla mia età se non hai la voglia di allenarti e migliorare giorno dopo giorno nel calcio di oggi è difficile trovare spazio. Bisogna essere sempre ambiziosi al punto giusto, cercando di tenere ben presente la realtà delle cose e non lasciarti mai intimidire dalle difficoltà.
Tu hai vinto un campionato da titolare con il Venafro e poi sei stato protagonista in D con la stessa squadra. Pensi che questa esperienza ti sia valsa l’ingaggio tra i Pro? L’esperienza al Venafro ha rappresentato l’inizio di qualcosa di grande e concreto per me, seguita dalla visibilità che mi hanno dato le convocazioni in Nazionale e nella Rappresentativa di serie D. E’ stata un’esperienza fondamentale soprattutto perchè ho giocato con grande continuità, migliorando sia tecnicamente che caratterialmente. Questo è stato sicuramente determinante per l’ingaggio tra i pro.
Quali sono i tuoi punti forti per cui una squadra dovrebbe ingaggiare Pasquale Russo per difendere la propria porta?
Per l’aspetto tecnico lascio a persone più qualificate di me il compito di giudicare. Sicuramente sono un ragazzo serio che fa delle sue migliori doti la grande umiltà, la voglia di lavorare e migliorare. Cerco sempre di non risparmiarmi e anche adesso che sono senza squadra, affronto ogni allenamento con la stessa voglia di chi ha l’obiettivo di preparare nel migliore dei modi la partita della Domenica.
Se ti arrivasse una chiamata da una squadra, accetteresti qualunque categoria oppure metteresti dei paletti?
Io sono del parere che ogni tipo di proposta va sempre valutata per bene nel suo complesso. Sicuramente le ambizioni di un portiere giovane sono quelle di trovare le condizioni migliori per puntare in alto. Sarei contento di entrare a far parte di un progetto importante magari in lega pro o in serie D per dimostrare tutto il mio valore.
Ringraziamo Pasquale Russo e gli auguriamo di tornare presto a calcare i campi di calcio.
Enrico Tassotti
