Il Presidente del Cagliari fa sentire la propria voce dal carcere di Buoncammino.
Continua a far parlare di sè lo stadio “Is Arenas” di Quartu Sant’Elena. Dopo i clamorosi arresti della scorsa settimana (leggi qui) e la decisione di giocare la prossima gara interna con il Torino a porte chiuse, sul quale però pende la decisione del Comitato per l’ordine e la sicurezza e il conseguente beneplacito della Prefettura, torna a farsi sentire il presidente Massimo Cellino, rinchiuso nel carcere di Buoncammino: “Il Cagliari Calcio è una squadra di serie A e ha il diritto di giocare nella sua terra. Non consentirò nessuna partita fuori dallo stadio di Is Arenas. È un nostro diritto e nessuno ce lo può negare. Spero prevalga il buon senso e il Cagliari possa giocare nel suo stadio con i suoi tifosi. Is Arenas è uno dei due stadi a norma in Italia, nessuno può dire il contrario. Io ho fatto tutto quello che potevo e dovevo per dare una casa al nostro Cagliari. Grazie a tutti per il vostro affetto”.
A riportare queste parole è stato il deputato Mauro Pili andato in carcere a trovarlo che aggiunge: “L’ordine pubblico si tutela e si garantisce a porte aperte e non a porte chiuse. La scelta di sbarrare gli ingressi di Is Arenas è figlia di cecità burocratica, politica e giudiziaria. In questa terra dove nessuno parla, dove nessuno si assume l’onere di decidere, bisogna dire con chiarezza che tenere chiuso lo stadio di Is Arenas è un atto grave sul piano dell’ordine pubblico, del buon senso e del diritto. Irrazionale sul piano amministrativo, irragionevole sul piano della sicurezza, irresponsabile sul piano dell’ordine pubblico.”
