Non è la prima volta che due squadre della stessa città si affrontano in finale di Coppa Italia. C’è un precedente.
Maggio 1938: da un paio di mesi Adolf Hitler ha mostrato i muscoli annettendosi l’Austria, mentre il calcio si prepara alla Coppa del Mondo che si disputerà a giugno in Francia.
L’Ambrosiana (autarchico nome dell’Inter) di Annibale Frossi, di Giuseppe Meazza, di Ferraris I e II, si è laureata campione d’Italia il 24 aprile, superando, nell’ordine, la Juventus, il Milan, il Genova 1983 (Genoa) e il Bologna dal quale ci si sarebbe aspettato un risultato migliore. Campionato incerto fino all’ultimo, visto che le prime sette squadre lo hanno terminato racchiuse in soli cinque punti: Ambrosiana 41, Roma e Triestina 36.
L’ultimo atto della stagione calcistica italiana, prima che i nazionali si ritrovino con il commissario tecnico Vittorio Pozzo per la spedizione francese (che sarà vittoriosa) è la doppia finale di Coppa Italia che vede di fronte la Juventus e il Torino, per un derby della Mole che vale molto di più della supremazia cittadina. I bianconeri sono arrivati alla sfida decisiva eliminando, nell’ordine, l’Aquila, l’Alessandria, l’Atalanta, con un sonoro 6-0, e l’Ambrosiana in una tiratissima semifinale con il punteggio di 2-0. I granata, invece, hanno superato lo Spezia, il S.I.A.I. di Sesto Calende ai tempi supplementari, il Brescia nei quarti e il Milan.
L’1 maggio la sfida di andata vede la Juventus imporsi con un netto 3-1 sui granata, nelle cui fila c’è il futuro attore Raf Vallone, ai quali la rete del momentaneo pareggio siglata da D’Odorico consente di sperare per il ritorno. Una settimana dopo le due squadre si affrontano nuovamente. Baldi al 19’ porta in vantaggio i granata allenati dall’ungherese Gyula Feldmann, che ha già allenato Fiorentina, Palermo e Ambrosiana, e il Torino incomincia a credere nella possibile rimonta. Al 27’, però, la Juventus pareggia e, al 39’, si porta in vantaggio ribaltando il risultato a suo favore e spegnendo le speranze granata di portare a casa la loro seconda Coppa Italia. Ironia della sorte, i due gol della Juventus sono realizzati da Guglielmo Gabetto, che diventerà uno degli eroi granata, di quel Grande Torino che concluderà la sua gloriosa storia a Superga.
Per la Juventus è la prima vittoria in Coppa Italia.
Emanuele Giulianelli