Il Napoli vince la sfida del San Paolo contro il Cagliari, una partita dura e complicata da numerosi episodi e con continui capovolgimenti di risultato.

Insigne

Insigne (foto dal web)

De Laurentiis tramite Twitter dedica la vittoria a Cellino, Astori e Nainggolan. Ironico il presidente del Napoli, che vede la sua squadra trionfare e allungare momentaneamente sul Milan, in attesa della sfida di stasera dei Rossoneri contro la Juventus.

Ecco le pagelle dle Napoli:

ROSATI 6: Incolpavole sulle reti del Cagliari, entrambe derivate da prodezze dei singoli. Sicuro sulle uscite.

GAMBERINI 6: Tiene bene a bada Thiago Ribeiro senza affanni. (Dal 10′ st ARMERO 7: Entra e propizia l’azione offensiva del Napoli, un peccato tenerlo in panchina. )

CANNAVARO 7: Dalla sua conclusione respinta da Agazzi nasce la rete del vantaggio del Napoli. Rischia l’espulsione per doppio giallo ma l’arbitro lo grazia.

BRITOS 5,5: Soffre il confronto con Ibarbo che è troppo veloce per uno come Britos.

MAGGIO 5: Pecca di clamorosa imprecisione anche se la corsa è tanta e supera spesso il suo diretto avversario Murru.

BEHRAMI 6: Grande lottatore, l’uomo ovunque del Napoli. Combatte e lotta su ogni pallone vincendo ai punti la sfida con Nainggolan.

DZEMAILI 6,5: Continua il suo periodo di forma sensazionale cerca la conclusione quando ne ha l’occasione. (Dal 33’st INSIGNE 7,5: Inventa la rete del 3-2 regalando tre punti preziosissimi al Napoli.)


ZUNIGA 5: Nel primo tempo sembra non essere sceso in campo, lasciando dormire sogni tranquilli a Perico mentre Ibarbo sfonda in totale libertà. (Dal 42′ st CALAIò: S.V.)

HAMSIK 7: Indispensabile per questo Napoli, il cui gioco passa sempre per i suoi piedi. Trova una rete,su deviazione, determinante ai fini della partita.

PANDEV 6,5: Sfiora la rete dopo pochi secondi triangolizzando con Hamsik. Propizia la rete del pareggio con una sua giocata.

CAVANI 6: Cerca il gol in mille modi ma non riesce a trovarlo fino a quando non gli si spalanca la porta vuota davanti. Prova decisamente inferiore rispetto agli standard dell’uruguayano.

 

Nicola Mirone