Intervista esclusiva a uno dei giocatori più importanti dell’emergente nazionale armena sul campionato appena vinto e sulle prospettive europee della sua squadra.
Nato nel 1983, quando Yerevan era ancora la capitale della Repubblica Socialista Sovietica Armena, Levon Pachajyan è un centrocampista di qualità dello Shirak Football Club.
Lo Shirak è la squadra di Gyumri, città di quasi 150.000 abitanti, 120 km a nord di Yerevan. E’ la seconda città dell’Armenia, conosciuta come Alessandropoli da quando, nel 1837, lo zar Nicola I le impose questo nome in onore della conversione al cristianesimo ortodosso di sua moglie Carlotta di Prussia, che si fece battezzare, appunto, come Alexandra. A pochi chilometri da Gyumri c’è la Turchia. E c’è l’Ararat, il monte che il popolo armeno considera il proprio simbolo, appunto in territorio turco.
Levon non ha mai giocato in Turchia, ma ha girato lo stesso il mondo. Dopo gli esordi in una delle squadre della capitale, il Pyunik Yerevan, e quattro anni di militanza, nel 2008 si trasferisce in Svezia al GAIS Goteborg nel massimo campionato svedese. L’anno successivo va in prestito al Frerikstad FK, nella Tippeligaen, la Serie A norvegese.
Dopo i due anni in Scandinavia, nell’estate 2009 Pachajyan fa di nuovo le valigie e si trasferisce al Sanat Naft, la squadra di Abadan in Iran. Punto di forza della nazionale armena, dopo tre stagioni nel Golfo Persico, Levon ritorna in patria, allo Shirak appunto, con il quale si laurea campione d’Armenia nella stagione appena conclusa. E’ stato il quarto campionato vinto dalla squadra di Gyumri, dopo quelli del 1992, del 1994 e del 1999: un titolo atteso da tredici anni e conquistato con 88 punti in classifica, 9 in più del Mika.
Noi di TuttoCalciatori.Net abbiamo intervistato Levon Pachajyan su questa vittoria tanto attesa.
Come si sente dopo aver vinto il campionato?
“Sono molto felice, perché è stata una stagione dura e interessante”.
E’ stato il suo primo titolo?
“No, era la mia sesta vittoria. E ho vinto anche 3 Supercoppe e 1 Coppa di Armenia”.
Ci racconta come è andata la stagione?
“Quando sono arrivato allo Shirak loro erano secondi, ma poi abbiamo vinto una serie di partite importanti di fila e abbiamo concluso la stagione al primo posto. Dopo la sosta abbiamo guadagnato ulteriori 5 punti sul Mika e ci siamo laureati campioni”.
Avete sempre creduto nella possibilità di vincere?
“Sì, noi giochiamo sempre per vincere!”
Chi sono i giocatori chiave della squadra?
“La chiave del nostro successo non sono i singoli giocatori, ma la squadra. La nostra forza è stata avere una buona squadra e un buon allenatore”.
Che tipo di calcio giocate?
“Un calcio d’attacco con molto possesso palla. Puntiamo su buone ali in attacco e forti difensori”.
Cosa ci può dire dell’allenatore, Vardan Bichakhchyan?
“E’ un tecnico giovane e preparato. Non importa che non sia esperto, ha carattere e sa trasmettere alla squadra molta fiducia prima delle partite. Tutti noi ci sentiamo motivati, ci insegna a credere in noi stessi e a giocare bene!”
Quali sono le vostre prospettive nelle Coppe europee?
“Penso che lo Shirak abbia i mezzi per superare 2 o 3 turni in Champions League o in Europa League. Ma sarà dura, quindi dobbiamo prepararci molto bene ad affrontare degli impegni di questo livello”.
Emanuele Giulianelli