Il portiere bianconero svela alcuni screzi con la società che hanno rischiato di portarlo lontano da Torino. 

Gigi Buffon

Gigi Buffon (foto dal web)

Gianluigi Buffon è un grande campione. In campo para come pochi. Fuori – davanti a microfoni e taccuini – non ha mai peli sulla lingua. In un’intervista alla ‘Gazzetta dello Sport’, il portierone della Juventus e della Nazionale italiana ha ammesso di essere stato vicino a lasciare il club bianconero nel 2011. E’ stata decisiva, per fargli cambiare idea, una chiamata di Antonio Conte.

“Nella stagione 2010/11, che era la prima della presidenza Agnelli, nel girone d’andata non avevo giocato per infortunio e nel ritorno non ero io: avevo la testa da un’altra parte. Pensavo che fosse giunto il momento di cambiare, di lasciare la Juve”, ha ammesso Buffon.


“Io ho sempre avuto un grande senso di responsabilità: beh, l’avevo smarrito. Poi, io e i nuovi dirigenti ci siamo conosciuti bene e sono cambiati i loro giudizi su di me. Avere la maturità di ricucire i rapporti dopo alcuni screzi ti unisce ancora di più. Mi telefonò Conte – ha continuato –. Quella chiamata fu importante e da quel momento sono più juventino di prima“.

Gianluca Pepe