L’australiano della Cremonese segnò il primo gol al debutto dopo appena due minuti! Un record, poi il disastro: tanti errori e due retrocessioni!

Aloisi

L’australiano Aloisi(foto ebay.it)

Il suo film preferito probabilmente era il pluripremiato “Momenti di gloria”, pellicola del 1981 scritta da Colin Welland e diretta da Hugh Hudson. E quando, verso la metà degli anni novanta, questo semisconosciuto calciatore arrivò in Italia cercò di immedesimarsi in uno dei protagonisti di questo capolavoro. Ci riuscì, ma solo all’inizio… Per l’australiano Aloisi, come vedremo, il momento di gloria si concretizzò quasi all’istante, dopo una manciata di minuti.

Peccato che fu l’unico e ultimo guizzo significativo della sua avventura italiana; dopo l’inizio da favola arrivò il purgatorio e poi l’inferno. Il film della sua vita era un capolavoro, ma solo per i primi due minuti; il resto era da buttare. Cercò allora di sfangarla provando a convincere le tifose italiane che era lui il calciatore più bello della serie A, ma non incantò proprio nessuno. Forse nel mondo pallonaro attuale si sarebbe trovato meglio, visto che il gossip e le frivolezze sono all’ordine del giorno: chissà, magari fu proprio questa la sua piccola grande sventura…

John Aloisi era nato in Australia, precisamente ad Adelaide, il 5 febbraio del 1976. Per un calciatore la patria dei canguri non è certo il massimo, così si trasferì giovanissimo in Europa a cercar fortuna. Fu con l’Anversa, in Belgio, che cominciò a trovare confidenza col campo: Aloisi era una seconda punta veloce e molto reattiva, da affiancare idealmente a centravanti d’area potenti e mortiferi (qualcuno alla Vieri o Batistuta, per intenderci meglio). E infatti quando arrivò nella nostra serie A con la Cremonese, nell’autunno del 1995, i dirigenti lombardi pensarono a lui come il partner ideale di Andrea Tentoni.

L’australiano John non aveva svolto il ritiro estivo coi compagni ma, da inguaribile ottimista, dichiarò convinto che avrebbe dato una grossa mano per aiutare la sua nuova squadra. La Cremonese era allenata da quel vecchio saggio di Gigi Simoni e, in teoria, aveva una rosa discretamente assemblata per raggiungere l’obiettivo dichiarato, quello della salvezza. In porta c’era Turci, in difesa Garzja e Verdelli, a centrocampo Gualco e Maspero mentre gli altri due stranieri erano lo jugoslavo Perovic e lo sloveno Florijancic.


La giornata numero 11 di quel campionato segnò il debutto assoluto di Aloisi e, come detto, per lui ci fu subito gloria. Era il 26 novembre 1995 e John realizzò il gol dell’1-0 dopo appena due minuti di gioco. Stabilì addirittura un record: il gol “straniero” più veloce di sempre in serie A. Si giocava Cremonese-Padova e il 2-1 finale per i grigiorossi (a segno anche con Maspero) fu un successo fondamentale in ottica salvezza. Aloisi fu un eroe per qualche settimana, ma l’incantesimo durò pochissimo: il crollo fu parallelo, sia personale che della squadra. L’australiano perse presto il buonumore, non riuscendo quasi mai ad incidere come avrebbe voluto; la Cremonese inanellò una serie terribile di risultati negativi e non riuscì a staccarsi dai bassifondi della classifica.

La serie B divenne quasi inevitabile, e l’attacco fu uno dei reparti maggiormente in difficoltà. Le critiche colpirono soprattutto Aloisi, che in 22 presenze segnò appena due gol. Dopo quello del debutto andò a segno, altro dato curioso, in un clamoroso Cremonese-Bari 7-1 del 10 dicembre: un guizzo inutile, ma che resta tuttora la vittoria più rotonda nella storia dei grigio rossi in serie A. Peccato che le vittorie in tutto il campionato furono appena 5, e il penultimo posto finale (con appena 27 punti) significò retrocessione insieme a Padova, Torino e Bari.

La stagione successiva, tuttavia, fu ancora peggiore, sia a livello personale che di squadra. Aloisi si fermò ancora a due gol in tutto l’anno, e nonostante un buon bottino di presenze (27) e con difensori evidentemente più deboli al suo cospetto. La Cremonese ebbe lo stesso rendimento del suo centravanti spuntato retrocedendo in serie C1, con un inglorioso e amarissimo ventesimo posto in classifica. In estate scapparono via tutti, e per Aloisi la carriera italiana si chiudeva in modo drastico e definitivo. Prima di rientrare in Australia, restò ancora qualche tempo in Europa stabilendosi in Inghilterra e Spagna: altre delusioni più o meno cocenti, escludendo forse la permanenza nell’Osasuna.

Qualche applauso, invece, è riuscito a strapparlo con la sua nazionale, con cui ha giocato in totale 55 partite realizzando 27 gol. L’Australia, come molti sanno, non ha nel proprio Dna il calcio ma John Aloisi è stato in grado, nel suo piccolo, di rimanere nella storia di questo sport nel suo paese. Nel 2005 segnò il rigore decisivo contro l’Uruguay per l’accesso alla fase finale della Coppa del mondo del 2006. E, durante la rassegna iridata in Germania, realizzò un gol contro il Giappone (3-1 il risultato finale). L’Australia raggiunse gli ottavi di finale, un risultato insperato alla vigilia: fu proprio l’Italia, con un rigore dubbio di Francesco Totti (finì 1-0), a mettere fine al favoloso sogno di Aloisi e compagni…

Lucio Iaccarino