Johan II è stato, insieme a Cruyff, uno degli artefici dei trionfi dell’Ajax e dell’Olanda! Centrocampista dinamico, potente e carismatico: due volte vicecampione del Mondo!

Neeskens

Johan Neeskens(foto myfootballfacts.com)

L’Ajax e la nazionale olandese negli anni settanta stupirono tutto il panorama calcistico mondiale grazie al cosiddetto “calcio totale”, un mix di velocità, inventiva e furore agonistico che tuttora evoca ricordi e imitazioni impossibili. Il primo pensiero conduce ovviamente a Cruyff, fuoriclasse assoluto di quella generazione, ma è doveroso sapere che intorno a lui c’erano altri protagonisti di assoluto valore.

Il principale aveva il suo stesso nome, Johan, e la sua straordinaria tecnica di base era quasi complementare all’ex numero 14. Chissà, forse senza il fido braccio destro Johan Neeskens il grande Cruyff non avrebbe ottenuto la stessa gloria, peraltro meritatissima. Non era un gregario, ma un pregevolissimo campione che possedeva armi diverse ma che negli occhi esprimeva la stessa voglia di vincere e di passare alla storia…

Johannes Jacobus Neeskens nacque a Heemstede il 15 settembre 1951. Debuttò con l’Ajax giovanissimo, ad appena 19 anni; con questo glorioso club vinse tutto quello che c’era da vincere e acquisì una fama internazionale in pochissimo tempo. Nel mondo era conosciuto come Johan II, quasi un titolo nobiliare: Neeskens era meno dotato tecnicamente dell’amico Cruyff, ma aveva una grinta e una carica agonistica inesauribile, caratteristiche che lo portarono a essere la perfetta rappresentazione del ruolo di mediano di spinta.

A dir poco inesauribile, Johan Neeskens sprizzava energia da tutti i pori e correva incessantemente per gli interi novanta minuti. Aveva un tiro poderoso e di rara violenza e fu anche un ottimo rigorista, risultando quasi infallibile con sua botta centrale che si insaccava violentemente mentre il portiere si tuffava a coprire uno degli angoli.



A soli 22 anni poteva vantarsi di avere un record invidiabile: Johan II aveva già vinto 3 Coppe dei Campioni con l’Ajax, insieme a gente del calibro di Stuy, Krol, Rep, Keizer e dell’immenso Cruyff. In tutte e tre le finalissime Neeskens giocò titolare e risultò fra i migliori in campo: nel 1971 il 2-0 al Panathinaikos, nel 1972 il 2-0 all’Inter di Facchetti, nel 1973 l’1-0 alla Juventus di Zoff! L’ulteriore balzo per la fama mondiale arrivò con la nazionale dell’Olanda, che durante la Coppa del mondo del 1974 strabiliò tutti con un gioco spettacolare ed esaltante. Gli orange si classificarono al secondo posto dietro i padroni di casa della Germania Ovest, ma per critici e appassionati furono senza dubbio loro i vincitori morali.

Neeskens si dimostrò giocatore completo, centrocampista capace di difendere e attaccare con pari bravura, trovando con una certa frequenza la via del gol. Addirittura fu vice-capocannoniere del torneo con 5 reti (Cruyff si fermò a 3): le sue entrate a catapulta, potenti e precise, mai cattive e sempre al limite della regolarità, non lasciavano scampo agli avversari che spesso, intimoriti, andavano a cercare tranquillità e gloria in altre parti del campo. In lui il micidiale pressing a tutto campo dell’Olanda trovava un interprete di rara efficacia.

Il 7 luglio del 1974, giorno della finale fra Germania e Olanda, dopo appena un minuto di gioco l’Olanda usufruì di un calcio di rigore: Cruyff era stato atterrato in area da Uli Hoeness. Dagli undici metri si presentò proprio Neeskens, che con una vera e propria bomba al centro della porta del portiere Maier portò l’Olanda in vantaggio. Il sogno durò poco, visto che Breitner e Gerd Muller ribaltarono il risultato facendo impazzire di gioia lo stadio di Monaco di Baviera!

Dopo la Coppa del Mondo del 1974, nel pieno della popolarità, Neeskens raggiunse al Barcellona l’amico di sempre Cruyff e il maestro Rinus Michels, il leggendario allenatore olandese che aveva dato il via ai grandi successi dell’Ajax. In Catalogna Neeskens rimase cinque stagioni, non tutte felici per svariati guai fisici e problemi di carattere personale. Il suo rendimento fu quindi altalenante anche se nel 1978, al contrario di Cruyff, il nostro Johan II era ancora un punto fermo della nazionale.



Nel torneo in Argentina l’Olanda conquistò nuovamente il titolo di vicecampione del Mondo: un’altra finale persa e sempre con la nazionale di casa. Magari l’Olanda in questa rassegna non aveva incantato come quattro anni prima, ma l’amarezza e la delusione furono altrettanto cocenti. Fra l’altro, l’Olanda nel girone di semifinale eliminò proprio l’Italia nella partita decisiva, a Buenos Aires (2-1 il 21 giugno). Il grande Neeskens era in campo anche nella finalissima del 25 giugno contro l’Argentina. I tempi regolamentari si conclusero 1-1(a segno Kempes e Nanninga); ai supplementari Bertoni e nuovamente Kempes confezionarono il 3-1 finale, con i biancocelesti che poterono così festeggiare il primo titolo mondiale della loro storia.

Nel 1979, come molti altri componenti della Grande Olanda, Neeskens si trasferì negli Stati Uniti, allettato dal cospicuo ingaggio promessogli dai Cosmos di New York. La straordinaria avventura con l’Olanda si concluse nel 1981, con un bottino finale di 49 presenze e 17 gol. Molti ricordano Neeskens come l’altro Johan, oppure l’amico di Cruyff, o come abbiamo già detto Johan II, forse perché ha speso gran parte della sua carriera al servizio del fuoriclasse numero 14. In realtà Neeskens era un campione assoluto: un pilastro di quel funambolico calcio olandese che, senza il suo apporto, sarebbe stato senza dubbio un po’ meno “totale”…

Lucio Iaccarino