Il campione olandese del Napoli consigliò il Genoa di ingaggiare il biondo Jan, suo connazionale! Il centrocampista ringraziò, ma non sul campo: finì in serie B!

Peters

Jan Peters(foto wikipedia)

Non solo nel lavoro, nella politica o in altre innumerevoli attività sociali: le raccomandazioni hanno coinvolto anche il mondo del calcio, e in fondo nessuno deve sorprendersi. Nel caso della meteora in questione, tuttavia, il concetto va espresso in maniera meno brutale, quasi amichevole. Un grande calciatore, un campione assoluto del calibro di Ruud Krol, approdò in Italia dopo una carriera fantastica nell’Ajax, dove vinse tutto quello che c’era da vincere.

Ebbene, l’olandese Krol giocò nei primi anni ottanta nel Napoli e manifestò il desiderio, sfruttando le amicizie italiane, di aiutare un suo amico e connazionale nel trovare un ingaggio dalle nostre parti. Un gesto che fu fin troppo equivocato, specie dopo un discusso Napoli-Genoa che qualche malizioso interpretò come l’antipasto di un accordo sottobanco. Nulla fu mai provato, è doveroso ricordarlo; l’anno dopo, però, il suddetto  raccomandato (o meglio amico) firmò un contratto interessante proprio col Genoa. Purtroppo il suo passaggio nella nostra penisola fu tutt’altro che entusiasmante…


Johannes Peters, Jan per gli amici, arrivò quindi in Liguria nell’estate del 1982; olandese di Rotterdam, era nato il 18 agosto del 1954. Riconoscibilissimo per la sua zazzera bionda, era un centrocampista con un’attiva propensione alla manovra, capace di trovare spesso la via del gol. In patria aveva militato nel NEC e nell’AZ ’67, e guardando il tabellino c’era certamente il sentore che fosse un buon acquisto per il sodalizio rossoblu. Nella sua prima annata, tuttavia, non arrivarono reti ma se non altro il Genoa riuscì a salvarsi, ma per un misero punticino: 27 contro i 26 del Cagliari (sardi retrocessi insieme a Cesena e Catanzaro).

Jan Peters aveva sostanzialmente già deluso, ma il Genoa credeva ancora nelle sue doti e confermò l’olandese nel 1983-84. L’allenatore dei grifoni era Gigi Simoni, tutt’altro che uno sprovveduto, mentre scorrendo la rosa non mancavano nomi importanti come il bomber Briaschi, l’eterno Claudio Onofri, i giovani rampanti Policano e Paolo Benedetti e il portiere Martina. Il grave errore della società ligure, forse, fu quello di non correggere gli errori dell’anno precedente. Per la serie: errare è umano, perseverare è diabolico!

Quella stagione, difatti, fu un’autentica via Crucis per tutti, con Peters addirittura ai margini fra panchina e infermeria. Jan giocò appena la metà delle partite in campionato, sempre in perenne difficoltà e con un rendimento scadente. Nel corso della nona giornata, datata 20 novembre 1983, arrivò il primo (ed unico) gol della sua esperienza italiana: Genoa-Inter 1-1, reti proprio di Peters e di Aldo Serena. Poi solo delusioni e sconfitte, per una classifica che ancora una volta si stava per trasformare in un’incredibile e drammatico rush finale per non retrocedere in serie B. Quattro squadre coinvolte per evitare il baratro, e a nulla servì la splendida vittoria nell’ultima partita (con Peters titolare e finalmente positivo) contro la Juventus campione d’Italia: 2-1, 13 maggio 1984. Il Genoa arrivò a quota 25 punti, gli stessi della Lazio di Bruno Giordano: ma la serie B toccò ai liguri per il minor numero di punti conseguiti negli scontri diretti. La delusione fu cocente, il boccone difficilissimo da digerire…


Tuttavia restò in Liguria anche in seconda serie, dove mise a segno quattro reti ma fu ancora limitato da fastidiosi guai fisici. Peters e l’Italia erano ormai dei separati in casa, ma prima dell’addio definitivo l’olandese ebbe un’altra breve esperienza con l’Atalanta: appena otto partite nel 1984-85. Tornò in patria senza rimpianti, e gli toccò comunque ringraziare a vita il collega Krol per l’interessamento alla sua causa. Jan non era di certo un brocco patentato, e lo dimostra la sua carriera con la nazionale dell’Olanda. Una squadra straordinaria a quei tempi, anche se Peters apparteneva alla generazione successiva a quella dei talentuosi Cruijff, Neskens, Rep e dello stesso Krol.

Giocò con gli orange fino al 1982, collezionando in tutto 31 gettoni di presenze con quattro gol. Nessun risultato di rilievo, se si esclude il terzo posto ai campionati europei del 1976 in Jugoslavia. E c’è una curiosità, condita da una piccola rivalsa: Peters si ritrovò come avversario l’Italia in due circostanze. Nella prima gli azzurri si imposero a Milano per 3-0, in un amichevole datata 24 febbraio 1979. Due anni dopo, però, in un incontro valido per la “Copa de Oro” a Montevideo, la sfida terminò in parità: 1-1. Il 6 gennaio 1981 Jan Peters si tolse lo sfizio di realizzare il punto per gli olandesi, pareggiando il gol iniziale del nostro Carlo Ancellotti.

Lucio Iaccarino