Il tecnico dei rossoblu sa che contro il Bari il pubblico amico può fare la differenza.
C’è chi la storia la legge e chi invece ne è protagonista scrivendola. La città che ha visto scrivere le storie di Pitagora e Milone adesso sta ammirando quella di Massimo Drago e dei suoi ragazzi. Il Crotone infatti, per la prima volta nella sua storia partecipa ai play off che danno l’accesso alla massima serie e lo vuole fare sicuramente da protagonista.
“La squadra arriva in ottima forma, siamo entrati nella storia di questa città, ma adesso vogliamo continuare a scriverla. Sappiamo che è una gara fondamentale per noi e per la nostra gente”. Esordisce cosi mister Drago nella conferenza stampa che precede l’incontro con il Bari, con l’aria di chi sa di avere un appuntamento importante e non vuole lasciare nulla al caso. “Incontriamo una squadra che come il Crotone ha fatto un ottimo campionato, sarà una battaglia dal punto di vista fisico, ma noi sappiamo di potercela giocare all’Ezio Scida che sarà fondamentale”.
Sarà sicuramente una partita giocata sulle ali dell’entusiasmo per entrambe le squadre, anche se la vera favola sembra essere quella dei rossoblù. “Sembra quasi che stiano tutti spingendo il Bari in serie A, che stiano parlando di come sono riusciti ad uscire dalla loro situazione delicata, ma dimenticano che la vera favola, la vera sorpresa di questo campionato siamo noi, visto che abbiamo l’età media più bassa, e abbiamo tanti ragazzi alla loro prima vera esperienza provenendo dalle formazioni primavera. Abbiamo raggiunto i play off quando in molti ad inizio campionato ci davano per spacciati”.
Negli ultimi giorni si è tanto parlato dei 50mila del “San Nicola”, evento veramente importante per la serie cadetta, ma sicuramente Drago preferisce giocare con il suo pubblico allo “Scida”. “Noi abbiamo già assaggiato l’attaccamento della gente alla squadra nella gara con il Trapani. Penso che quella partita ci abbia dato l’input per dare qualcosa in più, perché volevamo rivedere quel pubblico. Sono sicuro che i 10mila dello “Scida” si faranno sentire anche più dei 50mila che si trovano da altre parti. Per come è lo stadio i nostri 10mila sono tanti, e quando le due curve cantano sanno veramente trascinarci. È sicuramente un vantaggio giocare in casa”.
Un pensiero e un ringraziamento va a chi qualche anno fa, decise di affidare la panchina della squadra rossoblù ad un allenatore giovane e senza esperienza, scelta che alla fine ha ripagato la società. “Mi sento figlio di questa società, sono cresciuto con loro, e come ho già detto, questa piazza può fare a meno di tutti, di Drago, di Ursino, dei calciatori, ma sicuramente non può fare a meno dei fratelli Gianni e Raffaele Vrenna. Sono l’anima di questa squadra, e lo hanno dimostrato con l’ennesimo gesto nobile in questi giorni, mettendo il prezzo dei biglietti di una gara importantissima a quote popolari, proprio per dimostrare l’attaccamento a questa città”.
La sfida di domani vede il Crotone favorito, non solo perché gioca con il favore del pubblico ma anche perché può gestire due risultati su tre, potendo contare su vittoria e pareggio per il passaggio del turno, ma di questo Drago non ne vuol sentire parlare. “ 120 minuti sono tanti, troppi per poter pensare di difendere e basta e giocare a fare calcoli. Io non ho il coraggio di mettermi dietro a difendere il pareggio”.
Giuseppe Durante
