L’allenatore della Colombia uguaglia un mito della panchina per la più lunga striscia di imbattibilità ai Mondiali.

José Pekerman da indicazioni a Cuadrado e Zúñiga  (foto www.eluniversal.com)

José Pekerman da indicazioni a Cuadrado e Zúñiga (foto www.eluniversal.com)

È proprio un bel periodo per José Pekerman. Sabato sera, con il 2-0 sull’Uruguay, ha portato la Colombia ai Quarti di Finale per la prima volta nella storia dei Mondiali. Allo stesso tempo, la vittoria gli è valsa di uguagliare un record vecchio come la competizione. Sono ora 9, infatti, le gare disputate da Pekerman come CT in Coppa del Mondo, tutte chiuse senza sconfitta. Una striscia di imbattibilità che ha solo un precedente all’altezza: l’italiano Vittorio Pozzo.

Vittorio Pozzo alza la Coppa del Mondo del 1938  (foto www.sport1.de)

Vittorio Pozzo alza la Coppa del Mondo del 1938 (foto www.sport1.de)

Pozzo fu commissario tecnico della nazionale italiana nel 1912, nel 1921, nel 1924 e poi dal 1929 al 1948. Fu in questo ultimo periodo quando forgiò il suo mito. L’Italia non prese parte al primo Mondiale, quello di Uruguay 1930, però organizzò quello del ’34, vincendolo sotto lo sguardo soddisfatto di Benito Mussolini, e partecipò a quello del ’38, confermandosi campione del mondo a Parigi. Due edizioni giocate tutte ad eliminazione diretta, dagli Ottavi alla Finale.


Nel 1934, gli azzurri superarono facilmente gli USA (7-1, la vittoria più larga degli azzurri in una gara di Coppa del Mondo), pareggiarono e poi vinsero al replay contro la Spagna (1-1 e 1-0), in Semifinale si liberarono dell’Austria (1-0) ed in Finale superarono la Cecoslovacchia (2-1); nel 1938 le vittime furono, invece, la Norvegia (2-1), i padroni di casa della Francia (3-1), il Brasile (2-1) ed in Finale l’Ungheria (4-2). 9 gare, 8 vittorie ed 1 pari, 23 gol fatti, 8 subiti.

Purtroppo, però, sopraggiunse la guerra e, finite le ostilità e ripresa la palla a rotolare, la federazione decise di girar pagina, mandando in pensione il sessantaduenne allenatore. Solo il Brasile del ’58-’62 è stato in futuro capace di vincere due Mondiali di fila.

L’argentino José Pekerman la Coppa del Mondo non l’ha mai vinta. Ha fatto carriera come tecnico delle giovanili del suo paese, vincendo tre Mondiali e due Sudamericani Under-20, “svezzando” Messi e preparando la selezione che poi sotto la guida di Marcelo Bielsa avrebbe vinto le Olimpiadi di Atene 2004. Quell’estate fu promosso alla nazionale maggiore che guidò ai Mondiali di Germania 2006 giungendo ai Quarti di Finale (miglior risultato dell’albiceleste dopo Italia ’90), battendo la Costa d’Avorio 2-1, la Serbia & Montenegro 6-0 ed il Messico 2-1,  e pareggiando contro l’Olanda 0-0 e la Germania 1-1; in quest’ultima gara l’Argentina fu eliminata ai rigori (4-2). Dopo un fugace passaggio per il Messico (dove allenò Toluca e Tigres), due anni fa prese in mano la nazionale colombiana, con cui in questo Mondiale brasiliano ha ottenuto finora quattro vittorie su quattro: contro la Grecia per 3-0, Costa d’Avorio 2-1, Giappone 4-1 ed infine Uruguay 2-0 l’atra sera. 9 gare, 7 vittorie e 2 pari, 22 gol fatti e 5 subiti.

Un record di imbattibilità che adesso Pekerman ha l’occasione di battere. Di fronte, però, Venerdì prossimo troverà l’avversario più temibile: il Brasile pentacampione e padrone di casa.

Mario Cipriano