Tre volte capocannoniere, Paolino detto Puliciclone ha scritto pagine memorabili nella storia del Torino, come lo storico scudetto del 1976. Che coppia con Graziani!
Nel 1967 Adriano Celentano e Claudia Mori strappavano applausi con “Siamo la coppia più bella del mondo”, una canzone che nel calcio di casa nostra calzerebbe a pennello soprattutto per due centravanti degli anni settanta. Furono chiamati i “Gemelli del gol” proprio per l’inesauribile potenza e forza che esprimevano in area di rigore: due bomber che, senza pestarsi i piedi e interagendo alla perfezione, fecero sognare i tifosi granata del Torino. Francesco Graziani e Paolo Pulici segnarono valanghe di gol e contribuirono in maniera determinante nello storico scudetto del 1976. Il nostro contenitore si vuole soffermare particolarmente sul secondo, per molti Puliciclone, forse perché la storia e gli studiosi del calcio tendono a dimenticarne le gesta e le incredibili capacità atletiche. In suo aiuto ci sono gli almanacchi e la memoria di chi ha vissuto le vibranti emozioni di quel decennio granata…
Paolo Pulici nacque a Roncello, fra Monza e Milano, nella primavera del 1950. Debuttò giovanissimo nel Legnano in serie C per poi passare subito al Torino non ancora maggiorenne. Fisico imponente e dotato di uno stacco di testa imperioso, Paolino era un attaccante mancino che prometteva bene. Le prime stagioni furono però piuttosto traumatiche, e qualcuno cominciò a parlare di promessa, o scommessa, persa…
Pulici era un talento grezzo, talvolta persino impacciato davanti alla porta e troppo discontinuo; finì spesso in panchina per scelta tecnica. L’allenatore Giagnoni, che guidava il Torino nel 1972, era però convinto delle sue qualità e studiò apposta per lui degli allenamenti specifici e utili per migliorarne la tecnica di base. Fu aiutato da altri valenti selezionatori delle giovanili granata e insieme confezionarono un vero capolavoro! Nel 1973 Pulici ruppe gli indugi e si consacrò la rivelazione della serie A, realizzando 17 reti (capocannoniere insieme a Rivera e Savoldi). Potente, rapido e con un colpo di testa finalmente preciso e fulmineo: Puliciclone, o anche Pupi, era ormai un punto fermo di una squadra ambiziosa e affamata di vittorie. Intanto, nella stagione 1973-74, il Torino ingaggiava dall’Arezzo un altro formidabile centravanti, al secolo Francesco Graziani detto Ciccio. Il destino, ma anche la maestria dei dirigenti granata, aveva appena fatto incontrare i Gemelli del Gol: una coppia che avrebbe fatto impazzire le difese di tutta Italia…
Raramente due personalità così diverse hanno dato vita ad un sodalizio tanto affiatato.