In Francia era un centrocampista quotato e con molti successi alle spalle: arrivò al Parma ultratrentenne e senza stimoli. Molto meglio la bellissima moglie…

Bravo

Daniel Bravo (foto calciobidoni.it)

Furono più apprezzate le gambe di sua moglie in tv che i suoi piedi nei campi di calcio della nostra serie A. Sembra una provocazione, ma le cose andarono pressappoco così. Sangue e temperamento francese, il calciatore in questione si chiamava Bravo, un nome che almeno in Italia non gli portò troppa fortuna. Quando arrivò da noi pensò bene di inserire la sua splendida consorte Eva, già celebre a Parigi e dintorni, nell’ovattato ed effimero mondo dello spettacolo italiano.

Sguardo intenso, bella presenza e una genuina simpatia: la signora Bravo fu spesso gradita ospite della trasmissione sportiva “Quelli che il calcio” di Fabio Fazio. Lui, che aveva alle spalle un’onorata carriera, fu meno performante e si accontentò di un’opaca stagione nel Parma. Erano gli anni novanta, i migliori del sodalizio emiliano, e quasi tutti gli stranieri transitati da quelle parti avevano lasciato un buon ricordo. Sfortunatamente il francese non rientrò in questa categoria…

Daniel Bravo nacque a Tolosa nell’inverno del 1963 e, a differenza di molti altri stranieri incompiuti, giunse in Italia in età decisamente avanzata: addirittura 33 anni! Un aspetto non secondario, che magari non può rappresentare un alibi ma di certo si presta a discussioni e opinioni differenti. In Francia, in ogni caso, Bravo si era distinto come un centrocampista veloce, dinamico e molto scaltro tatticamente: da mezzala o da centrale, era spesso reattivo anche in zona gol.

Si era fatto le ossa col Nizza e col Monaco, poi era esploso a Parigi col Paris Saint-Germain dove per sette stagioni si era espresso con un rendimento sempre apprezzabile. Idolo della tifoseria, Daniel Bravo aveva vinto titoli nazionali (un campionato e due coppe di Francia) e internazionali (la Coppa delle Coppe 1996). Fra i più giovani debuttanti di sempre con la nazionale transalpina, vinse (anche se da panchinaro) il titolo europeo del 1984; successivamente si smarrì e fu spesso accantonato, fermandosi a 13 presenze e un gol. L’unica rete, datata 23 febbraio 1982, arrivò in un incontro amichevole proprio contro l’Italia. Era la selezione di Bearzot, Zoff e Bruno Conti che qualche mese dopo si sarebbe laureata campione del mondo in Spagna: in quell’occasione, però, la Francia vinse 2-0 con un gol per tempo. A segno Platini e Daniel Bravo!


Il Parma della famiglia Tanzi ingaggiò il nostro francese solo nel 1996, con lo scopo di rinforzare la linea mediana in vista di una stagione ricca di impegni. Avere una rosa ampia era una necessità per le big, e gli emiliani allenati da Carlo Ancelotti puntavano decisamente in alto. C’era già