Francesco Orlando, attaccante classe ’96, che ha disputato una stagione sopra le righe.
In Serie D, si sa, i calciatori under hanno un ruolo decisivo. Tra loro, in questa stagione, a brillare è stata la stellina di Francesco Orlando, il quale si è messo in mostra con la maglia del Chieti (Girone F). Il suo ruolo? Largo a destra in un centrocampo a 4, ma può giocare benissimo in un tridente d’attacco e anche dall’altro lato del campo.
Rapido, tecnico e dotato di un sinistro educato, Orlando è un classe 1996 dalle belle speranze. Il suo cartellino è attualmente di proprietà del Vicenza, ma il contratto con la società biancorossa scade nel mese di giugno. Chissà che qualche altra società importante non decida presto di inserirsi per scommettere su di lui. Noi intanto lo abbiamo intervistato per farvelo conoscere meglio…
Hai appena 18 anni ma la stagione di Francesco Orlando è stata senza dubbio di grande livello. Quanto è difficile per un giovane della tua età confrontarsi con un campionato ‘duro’ come la Serie D?
“Sicuramente non è un campionato semplice. La scorsa stagione, facendo il salto Allievi-Serie D, ho subito notato le differenze, a livello tecnico e di intensità di gioco. Quest ‘anno, qui a Chieti, sono stato molto fortunato a trovare un mister come Donato Ronci che mi ha dato immediatamente fiducia: questo aspetto per un giovane fa la differenza e le prestazioni penso che ne abbiano risentito in positivo.”
Purtroppo per il Chieti i play-off sono sfuggiti per un soffio. C’è rammarico all’interno del gruppo?
“L’obiettivo stagionale era la salvezza e quindi, innanzitutto, siamo stati contenti di aver centrato questo traguardo con tranquillità. Poi, avendo fatto meglio delle aspettative, ci siamo ritrovati in lotta per i play-off e abbiamo provato fino alla fine a raggiungerli. Per due punti, però, non ce l’abbiamo fatta: è un peccato ma resta la soddisfazione per il buon campionato disputato.”
A che età hai iniziato a giocare a calcio? E quali sono state le tue squadre finora?
“Ho iniziato a 4 anni, quando insieme ai miei genitori si è deciso di iscrivermi alla Scuola Calcio di una squadra del mio paese, in un quartiere di Taranto: il Rocca Forzata. Ho passato lì ben 7 anni per poi andare al Francavilla Fontana. Sono rimasto due stagioni e mi sono trasferito al Cryos Talsano, sempre nel settore giovanile ovviamente. Qui mi ha notato il Vicenza, che mi ha acquistato e girato in prestito: così arriviamo alla passata stagione, che posso definire abbastanza travagliata.
Ho iniziato il campionato al Nardó in Serie D, dove era stato costruito davvero un bell’organico. Successivamente, però, dei gravi problemi societari hanno portato, ad ottobre, al fallimento. Dopo un mese e mezzo che sono rimasto fermo, ho accettato l’offerta del Real Metapontino, dove ho
giocato una buona seconda parte di stagione. Ed ora eccomi qua a Chieti, con il mio cartellino che fino a giugno è ancora di proprietà del Vicenza.”
Sei mancino naturale ma giochi largo a destra. La posizione ideale per rientrare e calciare col tuo piede preferito.
“Si, sono assolutamente d’accordo. A Francavilla e alla Cryos avevo sempre giocato a sinistra, poi nell’esperienza al Nardó sono stato spostato sull’altra fascia. Mi sono subito trovato bene nel nuovo ruolo e da quel momento non ho più smesso di giocare in quella posizione.”
Qual’è il campione che ti piace maggiormente? Facci un nome…
“Sarebbe troppo facile fare il nome di Messi, quindi dico Kevin Prince Boateng. Al Milan gli ho visto fare cose pazzesche e mi piace tantissimo il suo carattere e la personalità che dimostra. In campo e fuori…”
In ultimo, una domanda sul tuo futuro. Il prestito al Chieti è praticamente finito e, allo stesso tempo, il contratto col Vicenza scade a giugno. Saresti pronto al grande salto in Serie B? Con la maglia biancorossa o, chissà, con qualche altro club. Girano voci di molte squadre che sono sulle tue tracce.
“Difficile dire se sarei pronto a questo grande salto di categoria. Devo ammettere che la serie B sarebbe il massimo e io in quel caso proverei a giocarmi con decisione tutte le mie carte. Poi, se arrivasse un’altra categoria, come la Lega Pro, andrebbe bene ugualmente. Sono giovane e devo solo pensare a dare il massimo e a migliorarmi il più possibile, in qualsiasi campionato giocherò. Ad oggi, comunque, non so ancora nulla di dove potrei andare a giocare, di questo se ne occupa il mio procuratore.”
Giuseppe Marzetti