E’ questo il caso della Torres che è stata retrocessa in D dopo l’inchiesta Dirty Soccer del calcioscommesse.

Il pallone sgonfio

Il pallone sgonfio

Questa assurda estate calcistica non accenna di smettere di riservare sorprese. In questo caso si tratta di una brutta sorpresa, una vera e propria situazione paradossale. E’ quello che stanno vivendo i calciatori della Torres, squadra retrocessa in D dopo la sentenza d’appello (28 agosto) del filone Dirty “Soccer” del calcioscommesse ma che in prima istanza (20 agosto) era stata “salvata”.

La retrocessione in D ha fatto scattare lo svincolo automatico della Figc mentre la società rossoblu si appiglia all’ articolo 117 comma 5 del Noif, secondo il quale i giocatori sarebbero ancora vincolati alla società fino alla stagione successiva a quella della retrocessione, nella quale possono firmare per altre squadre nelle apposite finestre del mercato. In pratica, giocatori svincolati dalla Federazione ma vincolati dalla società.

Una situazione assurda che racconta il capitano della Torres Davide Bottone a gianlucadimarzio.com: “La situazione è assurda e non ha portato grossi danni solo alla società ma anche a noi calciatori. Siamo qui a prepararci dal 3 agosto, tanti ragazzi nuovi hanno iniziato ad allenarsi sapendo di far parte di un progetto serio e ci siamo ritrovati di colpo a due giornate dalla chiusura del mercato con una sentenza che ci ha retrocessi in Serie D”.


“Noi giocatori dopo questa decisione siamo svincolati dalla Federazione ma vincolati dalla Torres. Molti dei compagni non sanno come muoversi: non sanno se possono andare via e trovare altra sistemazione, oppure se devono rimanere qui perché sono vincolati. Una cosa assurda. Spero che la situazione si sistemi e che vada per il meglio perché noi di questa storia non ne possiamo più. Vogliamo tornare a parlare di calcio giocato e basta. Oltre a me, anche tanti altri ragazzi hanno ricevuto offerte da società professionistiche e le possibilità stanno svanendo perché le squadre ormai hanno definito gli organici, a parte quelle che magari saranno ripescate.”