Al via la Serie D, andiamo a scoprire il girone dei crociati.

Emilio Docente, bomber in forza al Forlì, viene premiato.

Emilio Docente, bomber in forza al Forlì, viene premiato.

Piacenza? Ma è in Lombardia, ovvio. L’errorino di geografia che in tanti hanno commesso alle elementari è stato ufficialmente sdoganato dalla Lega Serie D nella composizione dei gironi per la nuova stagione. Come considerare altrimenti l’inserimento del glorioso club biancorosso nel Girone B insieme ai cugini del Fiorenzuola come uniche emiliane in un raggruppamento solo lombardo? O meglio, un’altra spiegazione ci sarebbe, e un po’ cattivella. Non dare troppo fastidio al Parma, favorito d’obbligo, e forse unico, due gironi più giù. I crociati di Gigi Apolloni, precipitati agli inferi dopo i noti fatti, e adeguatamente reclamizzati da stampa e tv (per certi versi clamoroso che tutte le partite vengano trasmesse in diretta da Sky), sono stati infatti collocati in un gruppo ibrido, che si potrebbe definire adriatico, o orientale, comprendendo tutta la zona della Romagna, ma pure il Veneto, e non solo quello “basso” come il Rovigo. Cosa fatta capo ha, e a poche ore dal via della stagione, uno dei 4 raggruppamenti a 20 squadre prova a schierare le proprie favorite. Sulla carta, poco o nulla sembra ostare allo sbarco del Parma 1913 tra i professionisti. Lo squadrone costruito dal duo Minotti-Galassi ha poche rivali, anche se poi le partite vanno giocate, e in campo ovviamente i crociati non avranno giocatori con trascorsi di Serie A, a parte capitan Lucarelli, chiamato peraltro a sintonizzarsi in fretta sui ritmi di un campionato dove la gioventù la farà da padrone per regolamento. Gli unici giocatori con trascorsi in B sono Baraye, Miglietta e Musetti, per il resto tanta Lega Pro e qualche spruzzata di D, con uno specialista in termini di campionati vinti come Luca Cacioli, vice-capitano reduce dal torneo dei record con il Rimini di Cari, terza scalata ai pro dopo quelle con Perugia e Ancona. E dietro? La speranza degli spettatori neutrali è che la lotta per il primo posto non si esaurisca già a Natale, ma il lotto delle concorrenti non incoraggia, comprendendo in primis due formazioni, Forlì e San Marino antagoniste per default, visto il loro nobile e recente passato. Qualche nome? Catacchini, Cejas e Docente, uno per reparto, per i biancorossi, e Buonocunto, Olcese e Baldazzi, altro trio in blocco di ex Rimini sbarcato sul Titano, sono garanzie per una stagione d’éllite. E che dire della Correggese, eterna piazzata? Un gradino sotto Imolese e Delta Rovigo, quest’ultima forte del colpaccio Manuel Pera. Ma attenzione anche a Lentigione e Ravenna, ciascuna con la propria storia: i primi, animati dalla voglia di rivincita verso quel Parma che ha “scippato” Apolloni, a un passo dalla firma con il club del presidente Amadei prima dell’irruzione dei crociati, i giallorossi non disposti a un anno di transizione dopo aver dominato in Eccellenza. E le venete? L’Altovicentino vuole rilanciare dopo la mancata fusione con il Real Vicenza, e comunque può prendersela con il destino: un anno fa fu un’altra decaduta, il Padova, a tarpare le ali dei valdagnesi, ora la concorrenza pare troppo agguerrita. Più ambizioso l’Union ArzignanoChiampo, uno dei tanti nomi infiniti del campionato, che terrà a battesimo lo stesso Parma. Per tutte le altre ci sarà solo da lottare per la salvezza. Sperando che le partite contro il Parma arrivino il prima possibile…

Davide Martini