Doppio striscione contro Galliani ed una precisa richiesta a Berlusconi da parte del tifo rossonero.

La contestazione del tifo rossonero

La contestazione del tifo rossonero

Gli striscioni polemici, i pesanti cori all’indirizzo di Galliani, i fischi riservati ai giocatori. La contestazione dei tifosi rossoneri risparmia solamente Silvio Berlusconi. La Sud, infatti, ha rimosso gli striscioni poco prima del suo arrivo allo stadio. E il presidente, “salvato” dagli ultras rossoneri, a fine partita preferisce minimizzare l’accaduto, non commentando la contestazione. La vittoria con gol nel finale di Luiz Adriano, comunque, è riuscita solo in parte a cancellare il malumore del tifo milanista, ormai colmo di rabbia.

Cerci e Abate sono stati i due giocatori maggiormente colpiti dai fischi di San Siro. L’ex Torino, però, non è apparso turbato dalle proteste, e su Twitter cinguetta ringraziando tutti per gli applausi ricevuti a fine partita, a risultato acquisito. Mihajlovic smorza i toni, fa le vesti del paciere e commenta con un pizzico di filosofia: “Le proteste dei tifosi sono sempre ben accette, a patto che siano civili e costruttive – ha spiegato Sinisa nel post-gara -, Rispetto la scelta dei tifosi, hanno il diritto di contestare, significa che ci tengono”.

I tifosi sono stati molto duri soprattutto con Galliani. “Presidente, da quest’anno hai altri 150 milioni di motivazioni per licenziare chi usa i tuoi soldi per comprare bidoni”, recitava l’ultimo striscione mostrato dalla Sud. Un trattamento non condiviso da Mario Balotelli. “Queste contestazioni fanno male al cuore”, commenta su Instagram. SuperMario non era in campo contro il Sassuolo, a lui i fischi non sono arrivati. Eppure decide di schierarsi con la squadra e prendere le difese dell’a.d. rossonero.

Una scelta che suona come una sorta di riconoscenza: il numero 45, infatti, sa perfettamente che senza Galliani il suo ritorno al Milan non si sarebbe mai materializzato!

Giuseppe Marzetti