L’ex allenatore della Samp dopo il suo esonero

WALTER ZENGA

WALTER ZENGA

Un esonero inatteso, con 16 punti conquistati in 12 giornate di campionato e la sconfitta contro la Fiorentina capolista fatale per far crollare la panchina di Walter Zenga. L’ormai ex allenatore della Sampdoria ha parlato ai microfoni del “Secolo XIX” dei mesi vissuti a Genova nella sua tappa blucerchiata, senza rimpianti e con qualche precisazione da appuntare:

Non ho recriminazioni per quanto fatto alla Samp: ho dato il massimo, la squadra ha 16 punti, due in meno della Juve e quattro dal Milan. Trovo strano che mi sia stato detto che i tifosi ce l’avevano con me. Mi sembra un segno di come va il calcio italiano di questi tempi: come allenatore, se vado sotto la gradinata per parlare ai tifosi ricevo la diffida della Lega Calcio. Una società, invece, ti esonera perché i tifosi ti contestano“.

Quest’esperienza mi fa ricordare perché vivo all’estero – ha continuato Zenga – è un fatto di cultura sportiva, di dare importanza alle cose giuste anche nel calcio. So di aver fatto quello che potevo, chiedendo scusa quando ce n’era bisogno dopo certe sconfitte. Non tutti sanno farlo”. E sul quel presunto viaggio a Dubai non autorizzato dalla società… “Ridicolo. A Dubai ho moglie e figli piccoli che non vedevo da settimane, per quel volo ho già detto che sono stato autorizzato dal presidente Ferrero, diversamente non sarei mai partito. Sarei anche tornato prima se fosse stato questo il problema: l’ho detto al club. Qualcuno invece ha voluto specularci sopra come se fosse una mia bizzarria partire“.

Sono stato forse l’unico allenatore di Serie A a seguire il finale del calciomercato dall’Ata Hotel di Milano – conclude Zenga, soffermandosi poi su Cassano – Se la rosa è rimasta così, competitiva com’è dopo il mercato, forse il merito è anche del sottoscritto, invece ho ricevuto solo accuse. Cassano? Di lui avevo già parlato con il presidente quest’estate, ma sapete com’è finita: è arrivato lo stesso. Niente di personale su Antonio: è un grandissimo e gliel’ho detto, ma non era in forma quando è arrivato e non lo è ancora oggi. Considerazioni che faremo un giorno con calma quando torneremo a parlare di quest’avventura, che comunque mi ha arricchito e mi resterà dentro“.

FONTE: www.gianlucadimarzio.com

 

GUARDA LA SCHEDA DI WALTER ZENGA: CLICCA QUI