Una storia tutta da raccontare.

Jack Simpson (foto dalla rete)

Jack Simpson (foto dalla rete)

L’ora è scattata, tutto pronto per Macclesfield – Dover, match di quinta divisione inglese che non si rivelerà esattamente come tutti gli altri. Motivo? Fischio d’inizio e… subito colpo di scena: al 4′ Branagan, portiere di casa, viene espulso. Le cose iniziano a mettersi male… Ma finiranno anche peggio. L’allenatore della squadra di casa, costretto già al primo cambio, si gira verso la panchina: “Dov’è il secondo portiere?”.

Desolazione, sguardi attoniti: “Oggi non abbiamo nessun secondo portiere in panchina…”, risponde qualcuno dello staff. Mani nei capelli: e ora? Che succede? 86′ restanti da giocare senza portiere: si fa dura, durissima. “Ok, mettiamo Jack in porta…”. Tempo di vestire la maglia del compagno espulso, guantoni infilati e Jack Sampson, attaccante del Macclesfield, si ritrova tra i pali. I tifosi sugli spalti intuiscono che sarà una partita sofferta, sulla quale invece decide di sdrammatizzare il profilo Twitter ufficiale della società, con tanta ironia: “Giusto per chiarire: avremo un attaccante tra i pali per 86 minuti. Nice”.

Eppure Dover attacca, attacca, attacca, ma… Non segna! Merito di chi? Saracinesca Sampson, pensate un po’: ben 5 tiri nello specchio della porta neutralizzati come il più esperto tra i portieri. Clean sheet: il match finisce 0-0 e Jack Sampson si porta a casa il titolo di MVP della partita. Non male per uno che di solito i gol deve farli e non salvarli. “In allenamento si allena col preparatore dei portieri”, fantasticano i maligni.

E chissà che non possa davvero riscoprirsi portiere da ora in avanti. A sorridere è anche l’allenatore: sarebbe curioso sapere cosa si prova ad avere in rosa un attaccante all’occorrenza portiere (o viceversa?). Ciò che però possiamo intuire è che certamente, se in futuro dovesse trovarsi nella stessa situazione, avrà qualche dubbio in meno riguardo a chi spedire tra i pali.

Chapeau.