Altri guai alla Calcio Lecco. Il Tribunale Federale Nazionale, sezione Disciplinare, ha sanzionato la dirigenza bluceleste e il club.
Situazione difficile per il Lecco che dopo aver vinto i playoff di Serie D potrebbe aspirare a pieno titolo ad un possibilire ripescaggio in Lega Pro. Il problema, però, sta nella difficoltà nella vendita della società di proprietà di Daniele Bizzozero, ancora agli arresti domiciliari ma che aveva espresso la volontà di passare la mano. Le trattative di vendita dovrebbero essere portate avanti da un avvocato di cui non si conosce ancora il nome.
Le ultime voci, però, parlano addirittura dell’ipotesi di un ripensamento di Bizzozero che vorrebbe lasciare la società ad imprenditori a lui vicini, soluzione questa che non piace ai tifosi che hanno organizzato una manifestazione per sabato 18 giugno nel corso della quale chiederanno che la squadra non sia lasciata al triste destino del fallimento.
A complicare la situazione è arrivata anche la sanzione del Tribunale Federale Nazionale che ha sanzionato la dirigenza per assegni irregolari usati per pagare un ex tesserato. Si legge sulla nota rilasciata dalla Figc che la Disciplinare “in accoglimento del deferimento, irroga, a carico del Sig. Daniele Bizzozero la sanzione dell’inibizione per 1 (uno) anno, a carico del Sig. Luigi Cappelletti la sanzione dell’inibizione per 6 (sei) mesi, a carico del Sig. Paolo Cesana la sanzione dell’inibizione per 4 (quattro) mesi, a carico del Sig. Ivan Corti la sanzione dell’inibizione per 6 (sei) mesi, nonché, a carico della Società Calcio Lecco 1912 quella dell’ammenda di importo pari a € 1.000,00 (Euro mille/00)”.
I deferimenti riguarderebbero la vicenda dell’ex tesserato che aveva denunciato di essere stato pagato da Bizzozero con assegni non regolari. All’epoca dei fatti il patron non era tesserato per il Lecco, così come Cappelletti. Cesana e Corti invece sono stati i due amministratori unici di via don Pozzi che si sono avvicendati.
