Il ds dei lagunari guarda al prossimo campionato mostrando molte perplessità.

Giorgio Perinetti, ds del Venezia

Giorgio Perinetti, ds del Venezia

«Il ritorno della Lega Pro a 60 squadre? Per noi sarebbe meglio, però non sono così ottimista che tale obiettivo possa essere raggiunto». Non nasconde le sue perplessità Giorgio Perinetti, ds di un Venezia ben lontano dai patemi di tante altre piazze.

«Noi lavoriamo per diventare squadra – fissa l’obiettivo il dirigente lagunare – e il resto ci lascia abbastanza indifferenti. È chiaro come analizzando la situazione della categoria, in cui ci affacciamo da «ultimi arrivati», sia impossibile non definirla drammatica visto che a poco più di un mese dal debutto in campionato (28 agosto, ndr) le squadre iscritte sono appena 48 e i gironi un miraggio».

A sentire Perinetti il domani della terza serie è segnato: «Una riforma dei campionati è imprescindibile, il futuro dovrà vedere una serie A a 18 squadre, una B a 20 e una C a 40. Oggi le norme prevedono il ritorno da 54 a 60 club, i fatti però dicono che siamo già più vicini ai quaranta. Personalmente ribadisco che per il Venezia, avendo un organico lungo e importante, sarebbe meglio un torneo da 38 giornate».

L’ex ds di Palermo e Bari si era già detto favorevole ad una suddivisione verticale dei gironi per qualificare la Lega Pro. «A guardare le papabili di ripescaggio il baricentro sembra destinato a spostarsi verso sud. Le mie perplessità sono per i playoff, che in un girone da 20 coinvolgeranno metà squadre, ma se le partecipanti scendessero a 18 il numero di 10 ammesse sarebbe a dir poco eccessivo».

Il Campodarsego, che in serie D ha tenuto testa al Venezia, è tornato in corsa per la riammissione in Lega Pro (che diversamente dal ripescaggio non prevede i 250 euro a fondo perduto) ma pare scioglierà la riserva in prossimità della scadenza del termine di martedì 26 luglio.

«Il paradosso è che nemmeno le squadre promosse, come il Bellinzago che ha rinunciato, o che lottano per vincere arrivano a iscriversi in Lega Pro. Ci sono tanti equilibri difficili da trovare, la situazione è molto complicata ma fortunatamente il Venezia può pensare solo a crescere allenandosi come sta facendo».