Gli uomini di Gattuso hanno battuto l’Ascoli in uno stadio chiuso al pubblico.
Contro tutto e tutti. Se fuori dal campo le cose vanno male, una costante degli ultimi mesi, all’interno del rettangolo di gioco il Pisa continua a fare miracoli. Organico ridotto all’osso, tante defezioni a fine mercato, eppure la squadra di Gattuso – grazie al successo di oggi contro l’Ascoli – ha momentaneamente agguantato il secondo posto in classifica, in compagnia del Benevento e a meno 4 dal Cittadella capolista. Un motivo in più per ricevere l’omaggio più bello, quello dei tifosi che erano stati costretti a seguire la partita dall’esterno dell’impianto (all’Arena Garibaldi si è giocato a porte chiuse, stante la ristrutturazione in corso).
Ebbene, dopo il triplice fischio, tutti i giocatori del Pisa (compreso il tecnico Ringhio, comunque defilatosi), hanno scalato i gradoni della curva e si sono affacciati sul piazzale dello stadio per ringraziare i supporters di fede nerazzurra, oltre 2000, letteralmente in visibilio. “E’ stato molto emozionante, dopo la carriera che ho avuto mai avrei pensato nel 2016 di vivere una storia così. C’ero anch’io con i miei ragazzi, ma non mi sono fatto vedere. Mi sono nascosto, perché ero commosso, ho lasciato che fossero loro a prendersi quegli applausi. Sarà che io sono un romantico e forse sono nato nel periodo sbagliato, ma è stata una scena d’altri tempi“.
Fonte: alfredopedulla.com