Una vicenda davvero particolare.Rischia di passare alla storia come la prima partita rinviata per colpa di Facebook, o di Youtube. Atletico Paranaense-Coritiba è il derby probabilmente più atteso del campionato dello stato di Paranà. Dopo un’ora, con i giocatori in campo e gli spettatori sugli spalti, la gara non ha preso il via ed è stata rinviata: le due società si sono rifiutate di giocare, fra gli applausi del pubblico.
Il motivo? La federazione Paranaense aveva comunicato all’arbitro di non far partire il derby fino a quando gli operatori selezionati dai due club, che avrebbero dovuto riprenderlo, non si fossero allontanati dal terreno di gioco. In ballo c’era la trasmissione online del match, sotto forma gratuita, attraverso Youtube e Facebook, appunto. Negli ultimi giorni le due squadre, detentrici dei diritti per il regolamento del campionato statale, avevano repinto un’offerta di Rede Globo di 1,5 milioni di reais a team (circa 450mila euro). Da lì la decisione last minute di autoprodurre la partita, affidandosi a un service esterno. Quando le squadre sono scese in campo, però, l’arbitro ha ricevuto la chiamata e bloccato tutto. Un quarto d’ora di trattative, il ritorno negli spogliatoi, poi un nuovo tentativo e dopo un’ora la decisione di rinviare la partita, col pubblico presente che ha applaudito le squadre tornate sul terreno di gioco in cerchio, mano nella mano.
Le due dirigenze gridano allo scandalo e “lamentano” il ricatto della federazione statale, minacciando ricorsi a quella federale brasiliana. Dai vertici paranaensi, invece, si sostiene che la decisione di non fischiare l’inizio sia stata presa perché gli operatori ingaggiati non erano regolarmente accreditati, e quindi non sarebbero potuti stare lì: “Troppa gente a bordo campo, non c’erano margini per giocare”.
In realtà sui campi sudamericani, e non solo su quelli, a bordo campo si è spesso visto di tutto, per cui la cosa sembra piuttosto un prestesto. Un derby gratis su Facebook e Youtube rischiava di diventare un pericoloso precedente e mettere in crisi la vendita dei diritti per altre partite nel futuro?