Già nel 2016 viene utilizzato per la prima volta il VAR. Tale innovazione è stata presa con molto scetticismo, ma come con ogni cosa innovativa ci sono i pro e contro. Prima di tutto, diamo una definizione dell’”arbitro di video assistenza” o VAR.
Si distinguono in Video-Assistant Referee (abbreviato in VAR) e Assistant Video-Assistant Referee (AVAR) che in italiano si traducono come “arbitro di video-assistenza” e “assistente arbitrale di video-assistenza”. Questi sono i sistemi che collaborano con l’arbitro in campo.

VAR premier

A cosa servono?

Servono ad esaminare le situazioni dubbie della partita tramite l’ausilio di filmati video.
Il sistema VAR non si usa sempre, solo in determinati casi. Quindi, può essere usato esclusivamente in:

  • assegnazione di un gol;
  • assegnazione di un calcio di rigore;
  • espulsione diretta;
  • errore di identità.

Gli arbitri addetti al sistema sono in diretta comunicazione con arbitri in campo.

Come funziona?

Gli arbitri alla VAR informano l’arbitro in campo della situazione che secondo loro deve essere rivista, per un’eventuale modifica della decisione presa in uno specifico episodio. Possono rivedere le immagini, spiegando all’arbitro cosa è successo. Ovviamente, l’arbitro al bordo campo avrà l’opportunità di rivedere il video in questione e la decisione finale sulla situazione spetta all’arbitro sul campo. La revisione non può essere richiesta dalla panchina, ma solo dall’arbitro in campo o dagli assistenti. Se desiderate approfondire l’argomento, vedere quali nuovissime tecnologie vengono usate, avete a disposizione il link sito-scommesse.com.

Comunque, il fatto chiaro è che dall’uso di VAR gli arbitri hanno il lavoro facilitato, ci sono meno falli e meno cartellini gialli. Il sistema però risulta costoso. Nel 2019 per la Serie B i costi erano circa 6.000 euro a partita. Adesso per la Serie A 2021 il costo stimato tutto insieme va fino a 3,2 milioni di euro.
La società che fornisce la tecnologia è la Hawk Eye Innovations Ltd, che si fa carico della video assistenza arbitrale, ma anche dei sistemi utili per la rilevazione del fuorigioco e della Goal-line technology con quest’ultima che risulta anche essere la tecnologia più cara.

Campionato Europeo 2020

Anche se la UEFA ha posticipato il torneo di un anno, a causa delle complicazioni della pandemia Covid-19, si chiamerà comunque Euro 2020 e non Euro 2021. A causa della situazione attuale, la domanda è, la UEFA consentirà ai fan di assistere alle partite nello stadio? La risposta l’avremo più avanti. Siamo sicuri che il campionato si terrà e la sedicesima edizione del Campionato Europeo prenderà il via provvisoriamente l’11 giugno 2021 e si concluderà l’11 luglio 2021. Si svolgerà in 12 diverse città d’Europa, le semifinali e la finale si saranno a Londra allo stadio di Wembley. Nel frattempo, l’UEFA celebra il 60 ° compleanno del primo Campionato Europeo che si è tenuto in Francia nel 1960.
La VAR è prevista e sarà utilizzata a Euro 2020 per la prima volta nella storia del torneo e dopo la formazione dei ufficiali di gara sicuramente si avrà un’implementazione efficiente della VAR in Champions League.