Clamoroso colpaccio della formazione scandinava che, all’esordio, riesce a superare di misura niente meno che l’Olanda per 1-0.

il match winner Michael Krohn-Dehli (foto dalla rete)

il match winner Michael Krohn-Dehli (foto dalla rete)

Nella prima sfida del ‘girone della morte’ la Danimarca, clamorosamente, riesce ad avere la meglio sulla più quotata Olanda, in quella che si apprestava ad essere una partita dall’esito già scritto sulla carta, ma che si è rivelata tutt’ altro che scontata, creando una grossa delusione ai finalisti della passata manifestazione mondiale in Sudafrica nel 2010.

Nell’Olanda di Bert van Marwijk, a scendere in campo è la formazione tipo con il solo innesto del giovane terzino sinistro Willems, classe 94′ di proprietà del PSV, il più giovane di sempre a giocare la fase finale di un campionato Europeo. In difesa spazio a Vlaar, che prende il posto dell’ infortunato Mathijsen. La Danimarca di Morten Olsen, dal canto suo, recupera all’ultimo minuto Zimling e lancia Kjaer, quest’anno in prestito alla Roma ma di proprietà del Wolfsburg, dal primo minuto in coppia con Agger; Bendtner è l’unico terminale supportato dal trio Rommedahl, Eriksen (stella dell’Ajax classe 92′), Krohn-Dehli.


La Partita – Orange pimpanti per i primi 65′ di gara nei quali hanno provato più volte a scardinare la retroguardia danese senza mai avere fortuna anche grazie al secondo eroe di giornata, l’estremo difensore danese Andersen che ha preso il posto dell’infortunato Sorensen, infortunatosi nella sfida amichevole contro il Brasile, cedono nel finale mostrando una forma fisica non proprio invidiabile. L’Olanda, zeppa di campioni in ogni reparto, è apparsa spesso inconcludente e poco lucida al momento di finalizzare, in sostanza tutto fumo e niente arrosto. I Danesi, invece, ottengono il massimo risultato con il minimo sforzo capitalizzando al massimo l’unico tiro in porta di tutta la partita che ha portato alla rete della vittoria di Krohn-Dehli al 24′ con un sinistro sotto le gambe di Stekelenburg. Match sostanzialmente importante in quanto definisce gli equilibri di un girone in cui nulla appare scontato ed in cui la strada degli orange, ora, si fa tutta il salita e ci vorranno due grandissime prestazioni per riuscire a strappare il pass per i quarti di finale. Danimarca che, partita senza i favori del pronostico e senza la minima pressione, mette una pietra significativa sul proprio cammino in questi Europei, non avendo nulla da perdere.

Le Formazioni scese in campo

Olanda (4-2-3-1): Stekelenburg; Van der Wiel, Heitinga, Vlaar, Willems; N. de Jong, Van Bommel; Robben, Sneijder, Afellay; Van Persie. All. van Marwijk

Danimarca (4-2-3-1): Andersen; Jacobsen, Agger, Kjaer, S. Poulsen; Kvist, Zimling; Rommedahl, Eriksen, Krohn-Dehli; Bendtner. All. Morten Olsen

 

Top e Flop – Top di giornata sicuramente la Danimarca tutta, nella fattispecie il terzino Simon Poulsen, inesauribile, ed il portiere Andersen, chiamato a sostituire l’infortunato Sorensen, ha sfoderato una prova maiuscola sventando più volte le maree orange. Ci è apparso scontato assegnare la palma di ‘migliore in campo’ soltanto all’autore del goal che, tra l’altro, è tutto da tener d’occhio; dotato di una invidiabile tecnica seppur non presenta un possente fisico. Nel collettivo, una ottima Danimarca che ha saputo sopperire alle carenze individuali.

Flop, naturalmente l’Olanda. Dalla finalista della passata edizione del Mondiale in Sudafrica ci si aspetta quantomeno che arrivi fra le prime quattro della rassegna; certamente nulla è andato perduto ma il cammino degli orange è, d’ora in avanti, tutto il salita. Non brillano le stelle Robben, Van Persie e Sneijder. Da rivedere la prova dell’esordiente Willems.

A breve gli aggiornamenti sulla supersfida della serata fra Germania e Portogallo che, al momento, sono in campo per gli inni ufficiali.

 

Mario Miccio