L’inizio della Coppa del Mondo si avvicina e le nazionali iniziano a fare i conti su chi ci sarà, ma anche su chi non potrà esserci.

L'infortunio di Falcao (foto www.telegraph.co.uk)

L’infortunio di Falcao (foto www.telegraph.co.uk)

Come spesso accade molti dei protagonisti annunciati dovranno dare forfait ai mondiali. È sempre successo e sempre succederà. Accadde con Pelé, con Di Stéfano, con Crujff (anche se nel suo caso – era il 1978 – fu per motivi politici), con Baggio, Schuster, Juninho Paulista, Romário, senza dimenticare il caso comico di Cañizares (cui cadde una boccetta di profumo su un piede a pochi giorni dall’inizio della rassegna iridata del 2002) e quelli più recenti di Vieri, Ballack e Beckham.

Brasile 2014 non sembra intenzionato a fare eccezione. Anzi. Sono già tanti i protagonisti annunciati che dovranno guardare con invidia i compagni rincorrere il sogno mondiale. L’ultimo a dare forfait è stato l’attaccante spagnolo Jesé Rodríguez.

Vediamo quali sono le stelle che non brilleranno nel cielo brasiliano.

Il caso più illustre è sicuramente quello di Radamel Falcao. Il colombiano, bomber implacabile di River Plate, Porto, Atlético Madrid e dalla scorsa estate Monaco, aspettava questa occasione da sempre. La Colombia non si qualificava ad un Mondiale dal 1998; lui e la new age “cafetera” erano riusciti a riportarla tra i grandi del calcio, peraltro come testa di serie. Falcao avrebbe dovuto esser la stella, la punta di diamante di una nazionale che vuole stupire.

Invece, lo scorso 22 Gennaio, in occasione di un match di campionato, il ginocchio di Falcao ha fatto crack: legamento crociato anteriore rotto ed addio al sogno. Se non ce la farà, avrà la compagnia del connazionale e terzino del Napoli Camilo Zúñiga, per cui ad Ottobre si diagnosticarono pochi giorni di riposo ma che da allora è desaparecido al punto che il Napoli si è cautelato contrattando due nuovi giocatori nel suo ruolo.

L’Italia, tra tanti problemi, ha anche il suo infortunato: l’oriundo Giuseppe Rossi molto difficilmente arriverà in tempo. I suoi guai, iniziati nell’autunno del 2011 quando giocava nel Villarreal, continuano. E son grossi guai anche per il ct Prandelli, che dovrà fare a meno del suo attaccante più affidabile.

Un altro nome “pesante” è quello di Theo Walcott. L’ala dell’Arsenal – che nel 2006 fu il più giovane calciatore inglese a partecipare ad un Mondiale – era considerato un punto fisso nello schieramento dell’Inghilterra di Roy Hodgson. Invece non ci sarà: il 4 Gennaio scorso, in un match di FA Cup contro i rivali storici del Tottenham, si ruppe il legamento crociato anteriore, anche lui. Un muscolo che è il vero incubo dei calciatori del 2000.

Pure Sami Khedira, infatti, soffre lo stesso infortunio. Nel suo caso è ancor peggio, visto che la lesione interessa pure il legamento collaterale posteriore, il che vuol dire che il ginocchio è totalmente saltato. La Germania è particolarmente sfortunata in quanto oltre al mediano del Real Madrid, in Brasile saranno assenti anche il centrocampista del Borussia Dortmund İlkay Gündoğan (con problemi ad una spalla dalla scorsa estate, non gioca da metà Agosto) ed il difensore del Bayern Munaco Holger Badstuber (che soffre del maledetto legamento crociato da Dicembre 2012), mentre stanno lentamente recuperando i vari Mario Gómez, Klose, Schweinsteiger, Hummels, Schmelzer, Ozil.


Neanche la Spagna, campione in carica, è stata risparmiata dalla sorte. Lo scorso Mercoledì, nel match di Champions League contro lo Schalke04, il giovane talento del Real Madrid Jesé Rodríguez ha visto il ginocchio cedere dopo soli 6’ di gioco. Legamento crociato e menisco saltati, otto mesi di stop per lui, che non aveva ancora debuttato con la nazionale maggiore, ma era costantemente nei pensieri del ct Del Bosque.

Per l’Olanda non ci sarà il romanista Kevin Strootman, infortunatosi una decina di giorni fa contro il Napoli anche lui al fatal legamento crociato. Operato Martedì scorso, per lui almeno sei mesi di stop. Van Gaal sorride almeno col recupero del “cacciatore” Huntelaar, mentre preoccupano di più le scarse condizioni atletiche dell’ex-interista Sneijder.

Chi per ora sembra aver avuto fortuna (o, se preferiamo, non aver avuto sfortuna) sono le due grandi d’America. Né Brasile né Argentina hanno grossi problemi. Da una parte Thiago Silva e dall’altra Lionel Messi han sofferto durante la stagione, ma sembrano ormai recuperati e pronti un gran finale di stagione. Non tutti, però, sorridono dall’altra parte dell’Atlantico. Il Cile dovrà probabilmente fare a meno dell’attaccante di scorta Humberto Suazo (spalla sinistra rotta), l’Ecuador ha perso il difensore Jayro Campos (rottura del tendine d’achille del ginocchio sinistro), la Costa Rica avversaria dell’Italia nel Gruppo D difficilmente potrà contare sul terzino sinistro dell’Everton Bryan Oviedo.

Infine l’Australia già di per sé punita dalla fortuna essendo stata inserita nel “gruppo della morte” con Spagna, Olanda e Cile, dovrà fare a meno del difensore Rhys Williams (già assente per un infortunio minore al Mondiale passato) e del nº 10 Robbie Kruse, mentre si spera di recuperare il mediano Chris Herd e la mezzapunta Ben Halloran.

Insomma, tanta sfortuna un po’ per tutti. E, si sa, la dea bendata non è democratica, ma non guarda in faccia nessuno. Alla fine della stagione mancano solo due mesi, all’inizio di Brasile 2014 ne mancano tre. Fossimo nei calciatori, inizieremmo a fare i dovuti scongiuri . . .

 

Mario Cipriano