L’ex calciatore, oggi commentatore tv, sta dimostrando una sorprendente capacità divinatoria.

Lee Young-pyo, a destra, commenta una gara dei Mondiali per la tv coreana  (foto www.theinsidekorea.com)

Lee Young-pyo, a destra, commenta una gara dei Mondiali per la tv coreana (foto www.theinsidekorea.com)

Sono iniziati gli Ottavi di Finale di Brasile 2014. Ora si fa davvero sul serio e la tensione inizia a salire. Nonostante ciò, questo Mondiale così bello sui campi di gioco – se non visto con occhi da tifoso – sta risultando un po’ manco dal punto di vista coreografico: in assenza di samba e colori sugli spalti, ci si sarebbe potuto almeno aspettare qualcosa di speciale a livello di contorno. Insomma, siamo un po’ orfani di Shakira e del suo “Waka-Waka”, di Larissa Riquelme e del suo cellulare, forse non delle vuvuzelas, ma sí del famoso polpo Paul.

Quest’anno ci han provato a sostituire il polpo indovino di Oberhausen (Germania), che durante Sud Africa 2010 prediceva i risultati delle partite. Hanno consultato altri polpi, come pure orsi, delfini, cammelli, elefanti, conigli e tartarughe, ma niente da fare, nessuno ha convinto. Poi dalla Corea del Sud è arrivata la notizia delle previsioni azzeccate da Lee Young-pyo, che non è un polpo né nessun altro animale esotico, ma la seconda voce delle telecronache trasmesse dalla tv nazionale (per la precisione, dalla Korea Broadcasting Station), un ex calciatore ritiratosi lo scorso anno dopo esser passato anche per importanti club europei.

La sua prima predizione fu quella più forte e in un primo momento gli costò sguardi perplessi e qualche sorriso ironico, ma Lee era sicuro: la Spagna avrebbe steccato a Brasile 2014. Dopo l’1-5 patito dalla “Roja” contro l’Olanda, iniziarono a prenderlo sul serio. E ad ascoltarlo seriamente quando disse che l’Italia avrebbe battuto l’Inghilterra per 2-1, che la Costa d’Avorio avrebbe superato il Giappone con lo stesso risultato e che alla Spagna non sarebbe riuscita la rinascita contro il Cile. Così come quando indicò Lee Keun-Ho come “hombre del partido” di Korea-Russia: nonostante fosse in panchina, il centrocampista entrò a gara in corso e fece l’1-0 a favore dei suoi.

Lee Young-pyo iniziò a farsi conoscere sulla scena calcistica internazionale nel 2002, quando con la sua Corea del Sud giunse fino alle Semifinali della Coppa del Mondo giocata in casa. Classe ’77, terzino sinistro rapido ed instancabile, nel 2003 giunse in Europa per giocare nel PSV Eindhoven, titolare nella squadra che due anni dopo mise alle corde il Milan in Champions League. Nel 2005 passò al Tottenham Hotspur e dopo tre stagioni a Londra si trasferì a Dortmund. Un breve passaggio, quello per la Germania (una sola stagione, 18 presenze), per poi spendere gli ultimi anni tra Riyadh (con l’Al-Hilal) e Vancouver (coi Whitecaps in MLS).
Con le “zanzare rosse” (come venne soprannonimata la Corea del Sud durante i Mondiali del 2002) ha giocato 127 volte, terzo giocatore con più presenze nella storia della sua nazionale.

La stampa internazionale in queste prime due settimane di competizione lo ha etichettato come “il polpo Pyo”. Purtroppo, la Korea è tornata a casa e non si sa di sue previsioni riguardo le prossime gare.  Un peccato per gli scommettitori…

 

Mario Cipriano