Mario Macalli un grande elettore di Tavecchio è rinviato a giudizio, non è più granitico il blocco che appoggia il Presidente dei Dilettanti.

Mario Macalli

Mario Macalli, Presidente Lega Pro (foto dalla rete)

La notizia era nell’aria da qualche mese, oggi Mario Macalli grande elettore di Carlo Tavecchio alla Presidenza della FIGC, è stato rinviato a giudizio e fa ancora più scalpore perché è la giornata della riunione di Lega Pro per stabilire i 3 gironi del Campionato 2014-15, giustizia ad orologeria anche nel calcio? Qualcuno spesso l’ha paventata anni fa in altre vicende.

Riassumiamo la vicenda: Mario Macalli è stato rinviato a giudizio dalla Procura della Repubblica di Firenze, per iniziativa del Pubblico Ministero Luigi Bocciolini. I fatti riguardano il fallimento del Pergocrema nel 2012. Mario Macalli negli anni passati è stato per oltre un ventennio Presidente proprio della squadra della Città di Crema, oltre a essere Presidente della Lega Pro prima ancora della Lega Serie C.

Nel 2012 in base alla ricostruzione fatta dagli organi inquirenti, sarebbero stati bloccati i soldi destinati al Pergocrema (cifra superiore a 200 mila euro riguardanti i diritti televisivi); con questi soldi il Presidente del Pergocrema Sergio Briganti, estensore dell’esposto che ha portato al rinvio giudiziario odierno del capo della Lega Pro, avrebbe evitato il fallimento della Società lombarda.


Questi i fatti anticipati da Repubblica questa mattina – Il numero uno della Lega Pro, secondo il pm Luigi Boccolini, “in presenza di un interesse proprio, intenzionalmente si procurava un ingiusto vantaggio patrimoniale” arrecandolo al Pergocrema poiché, “forniva agli uffici preposti della Lega esplicita disposizione di bloccare senza giustificazione giuridica il bonifico da oltre 256mila euro, importo spettate come quota di suddivisione dei diritti televisivi”. Quei soldi, scrive il pm, “avrebbero consentito alla società sportiva di evitare il fallimento”.

Macalli un anno prima del fallimento aveva provveduto a registrare a proprio nome i marchi “Pergocrema”, “Pergocrema 1932”, “Pergolettese”, Pergolettese 1932. La vicenda dei marchi non è nuova e fu sollevata dai supporters/ultras della Città cremasca che in quegli anni avrebbero voluto rifondare la Società con l’azionariato popolare, ma trovarono notevoli impedimenti formali e burocratici per via di tutti questi marchi registrati in serie. Il Presidente di Lega Pro, “esclusivo titolare” impedì di fatto l’utilizzo, ma consentì l’uso di uno di essi al Pizzighettone, allora società di Eccelenza lombarda che aveva come rappresentante legale, Presidente Angelo Fogliazza. Continua sempre Repubblica – ha provocato un “sensibile incremento di valore attribuibile all’azione di Macalli” che aveva “relazioni di carattere economico” proprio con il patron del Pizzighettone.  

Fa specie che uno dei grandi elettori di Tavecchio come Mario Macalli sia raggiunto da un rinvio a giudizio proprio oggi e a una settimana dalla giornata dell’elezione del Presidente Federale.

Una strada quella di Tavecchio che in queste ultime settimane si fa sempre più tortuosa e nebulosa. Proprio a margine dei lavori del Consiglio di Lega Pro sono arrivati anche le defezioni per il sostegno a Tavecchio del Presidente del Messina di Lo Monaco che si vanno ad aggiungere a quelle di Fiorentina, Sampdoria, Cesena, Sassuolo, Torino, Cagliari ed Empoli di settimana scorsa. Da notare non hanno voluto presenziare oggi a Firenze i 2 candidati Tavecchio e Albertini.

Ad oggi sostengono Carlo Tavecchio, la Lega serie A tranne le squadre già citate, la Lega Serie B, la Lega Pro e la Lega Dilettanti di cui Tavecchio è Presidente per un Totale che va oltre il 55% che conta su due grandi elettori della Serie A Lotito e Galliani. Demetrio Albertini è sostenuto dagli Allenatori, dagli Arbitri, e dall’Associazione dei Calciatori, con Tommasi. Dopo la frase sulle banane il blocco che appoggia Tavecchio non è più granitico, c’è ancora una settimana di attesa.

 

Zaffaroni Fabio