La stagione dei clivensi non è cominciata come da aspettative. L’ allenatore dispone comunque delle risorse per mettersi alle spalle questo momento buio.

Eugenio Corini, tecnico del Chievo Verona (foto della rete)

Eugenio Corini, tecnico del Chievo Verona (foto della rete)

Coperta corta? No grazie. Guardando l’ampia rosa del Chievo Verona di quest’anno non potremmo pensarla altrimenti. La dirigenza quest’estate ha messo a disposizione del tecnico Eugenio Corini una squadra molto competitiva, ricca di valide alternative in ogni ruolo. “E’ il Chievo più forte degli ultimi anni!”. Era questa, fino a qualche tempo fa, l’esclamazione più gettonata tra i tifosi clivensi. Appassionati gialloblu che vedevano ulteriormente surriscaldarsi le loro estati da botti e fuochi d’artificio a ripetizione messi a segno dalla società. All’inizio della stagione il gruppo pareva effettivamente ben assemblato, mix letale di giovani promesse e giocatori più esperti che negli ultimi anni si sono tolti, chi più chi meno, buone soddisfazioni nella nostra massima serie.

L’inizio del campionato, però, ha fatto inevitabilmente accendere qualche campanellino d’allarme. La sola vittoria ottenuta finora, seppur prestigiosa contro il Napoli, è troppo poco se si vuole puntare ad una salvezza più comoda e meno sofferta rispetto agli anni passati. Come cambiare rotta? Probabilmente è proprio puntando sull’ampiezza della rosa che il “Genio” potrebbe imboccare una volta per tutte la via maestra.


A differenza degli altri anni, l’impressione è che il Chievo Verona disponga di “seconde linee” dalle notevoli potenzialità che fino ad ora, per vari motivi, sono rimaste inespresse.

Facile intuire a chi ci stiamo riferendo. A Gamberini, che potrebbe apportare esperienza e solidità al reparto arretrato; a Zukanovic, che già dal precampionato ha dimostrato ottime doti fisiche e nell’impostazione. Ci sarebbero poi Edimar e Mangani: rispetto agli altri, sono quelli ancora tutti da scoprire. Ci sarà spazio anche per loro. Passando per la “doppia B”, Botta e Bellomo: giovani trequartisti, rapidi di piede e di pensiero, ragazzi di talento che, posizionandosi tra le linee, creano sovente grattacapi alle difese avversarie. Per finire con coloro che potrebbero fornire maggior apporto in zona gol come Meggiorini o la bandiera Sergio Pellissier, che avrà una voglia matta di poter contribuire a far riemergere il suo Chievo dalla prima mini crisi stagionale.

Le carte da giocarsi per uscire da questa situazione intricata ci sono tutte. Ora la palla passa all’allenatore che deve riuscire a valorizzare le qualità di tutti gli elementi a disposizione, concedendo ai nuovi le opportune possibilità per farsi conoscere e mettersi in mostra. La strada da percorrere è tutta in salita ma bisogna fare in fretta visto che i punti persi cominciano già ad accumularsi. E’ tempo di voltare pagina. Possibilmente partendo già dalla proibitiva sfida nella tana del Diavolo.

 

Nicola Ledri