I reggiani si presentano al Tardini con il nuovo allenatore

correggese400Separarsi dopo un lungo periodo felice, almeno in ambito calcistico, è spesso la ricetta migliore per ottenere l’elisir di lunghe vittorie. Ma ci sono anche le eccezioni, e, oltre alla Juventus, ne sa qualcosa anche la Correggese. Il prossimo avversario del Parma domenica al Tardini è stata infatti la prima squadra a cambiare allenatore nel girone D di Serie D, esonerando Giacomo Lazzini dopo il pareggio interno di domenica scorsa contro il San Marino. Non capita tutti i giorni di licenziare un tecnico non dopo una sconfitta, per di più contro una delle squadre più quotate del girone, e il fatto che il 2-2 sia arrivato subendo una doppia rimonta non sarebbe sufficiente a spiegare il provvedimento. Se non fosse che scegliendo Lazzini, il mister dei record con il Ponsacco, come erede di Massimo Bagatti, sedotto in estate dalle ambizioni del Delta Rovigo, il presidente Lazzaretti e il d.s. Garaffoni avessero pensato di continuare nella navigazione dei quartieri alti della classifica. Sbagliato, come confermato dalla triste classifica dopo 5 giornate, con appena 3 punti e nessuna vittoria. Il primo, severissimo test per il nuovo tecnico, Nicola Campedelli, ci sarà appunto al Tardini, e il fatto di aver optato per il cambio della guardia proprio alla vigilia della partita più difficile dell’anno tradisce le ambizioni della società, che non ha certo rinunciato a una stagione d’alta quota. Forse il massiccio restyling operato alla squadra in estate rende difficile l’inserimento nella lotta per la vittoria del girone, ma i playoff restano un obiettivo. Già, i playoff, un vero tormentone dalle parti di Correggio, visto l’esito delle due ultime avventure. Dopo la promozione in D del 2013, alle spalle della Lupa Piacenza, la squadra fu infatti protagonista nella stagione successiva di un esaltante testa a testa con la Lucchese: con la concorrenza a distanze siderali, i rossoneri la spuntarono per un punto, 82-81, centrando il sorpasso proprio nello scontro diretto dell’ultima giornata. Un incubo, dal quale però la squadra seppe subito riprendersi, al punto da aggiudicarsi l’appendice della stagione, battendo in finale l’Akragas, e conquistando così un posto in prima fila per il ripescaggio tra i pro, tuttavia non avvenuto per la ristrutturazione del format dei campionati. Insomma, Lega Pro stregata, come confermato dall’andamento della scorsa stagione: finale di Coppa Italia persa contro il Monopoli, terzo posto in campionato dietro Rimini e Rovigo, e playoff chiuso prima delle semifinali perdendo contro il Sestri Levante. Abbastanza per credere che un ciclo fosse finito. E allora, ecco la rivoluzione, con appena 6 giocatori confermati rispetto alla scorsa stagione, partenze pesanti come quelle di Volpe, Grandolfo e Lari, valorizzazione del proprio vivaio, e under quasi tutti concentrati in difesa, segnale della volontà di fare sul serio. Le stelle di un organico appena rinforzato con Andrea Selvaggio, esterno classe ’96 ex Primavera Roma, e cui non mancano giocatori di esperienza, come il centrocampista Michael Bacher (classe ’88), arrivato dall’Alto Adige, o l’attaccante Luca Caboni (28 anni), ex Pro Piacenza, sono i volti nuovi Daniele Fioretti e Jacopo Mantovani, rispettivamente attaccante del ‘90 e centrocampista offensivo ‘91, all’occorrenza falso nueve, provenienti da Legnago e Renate. Saranno loro le basi di partenza per Campedelli, nome illustre per la categoria: presenze in A con la, e gettoni in B con Cesena, Modena e Salernitana, la prima avventura da tecnico nel grande calcio, in B con il Cesena del fratello Igor, finì dopo appena 4 giornate, per far spazio al ritorno di Bisoli, che un anno e mezzo dopo riportò la squadra in A. Campedelli ha poi allenato con alterne fortune Bellaria e Ribelle. La squadra che mercoledì ha fatto tremare il Parma…