Il giovane centrocampista empolese ha sostituito ottimamente il totem Saponara, segnando anche il suo primo gol in Serie A. Ma chi è veramente il centrocampista bosniaco?

L’ingresso di Rade Krunic in serie A non è stato dei più morbidi: dopo 6 partite passate in panchina il giovane bosniaco è stato inserito – subito titolare – nella gara contro il Sassuolo, col compito non agevole di sostituire il totem Saponara.

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Rade Krunic

Il ragazzo si è districato bene: i toscani hanno fatto 6 punti in tre gare, e l’ex Borac Cacak ha già segnato il suo primo gol in serie A, contro il Genoa. Una rete importante, che ha sbloccato una partita sino a quel momento complicata.

In un calcio sempre più fisico, Krunic – più che un trequartista atipico – sembra la sua naturale destinazione: il giovane empolese (1.84 per 74 kg) ha una struttura fisica importante, ma non difetta in nessuno dei fondamentali del ruolo. Buona tecnica di base, visione di gioco, fluidità nei movimenti.

In serie A finora si è visto poco, ma in modo indicativo: nelle tre gare giocate il bosniaco ha però mostrato la sua innata capacità di interpretare gli spazi, caratteristica che (con le dovute cautele) lo accomuna al primo Hamsik mazzarriano.

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Qui, contro il Sassuolo, il centrocampista vede la posizione di Pucciarelli e finta l’inserimento centrale, allargandosi poi sulla destra: il movimento taglia fuori Terranova e inganna Cannavaro, preso controtempo. Krunic riesce a presentarsi a tu per tu con Consigli e sfiora la rete.
Il gioco dell’Empoli sembra fatto apposta per esaltare le qualità senza palla del bosniaco; il movimento ad allargarsi delle due punte (Maccarone e Pucciarelli) apre costantemente spazi importanti, per gli empolesi: il bosniaco attacca questi spazi con intelligenza e continuità, pur mancando della qualità realizzativa di Saponara. 111 222 Ecco i tre contro la Roma: Maccarone riceve palla sul lato sinistro, mentre Pucciarelli “scappa” a destra; in mezzo arriva l’inserimento di Krunic, che riceverà alle spalle della difesa per tentare il sinistro. Il colpo è troppo debole, però, e Szczesny para senza problemi.  Ma il bosniaco non è solo un incursore, anzi. In visione futura non è da escludere un suo impiego in posizione più arretrata, in modo da sfruttare maggiormente quella che, forse, è la sua dote migliore: il lancio lungo. Nelle sue precedenti esperienze al Sutjeska Foca e nel Donji Srem, Krunic ha spesso giocato da mediano davanti alla difesa, mostrando grande facilità di calcio e visione di gioco.

Pur in un contesto meno competitivo, il giovane centrocampista ha dimostrato di poter tranquillamente mantenere i ritmi di gioco – rallentando l’azione con le sue buone doti tecniche, o velocizzandola con lanci di 30, 40 metri senza difficoltà.  Intelligenza e forza nelle gambe gli permettono di essere pericoloso in percussione, ma anche – e soprattutto – presente sulle seconde palle, rendendolo un recuperatore di palloni utilissimo in fase di non possesso.

Il giocatore deve però migliorare in fase realizzativa: Krunic utilizza raramente le pur buone capacità balistiche, e – visti alcuni, splendidi gol – dovrebbe cercare la porta molto più spesso.

Il ritorno di Saponara (che ha scontato le tre giornate di squalifica), probabilmente riporterà il bosniaco in panchina, almeno inizialmente: non è detto che i due possano coesistere, però – magari con Krunic mezzala. L’ex Borac Cacak potrebbe dare fisicità e qualità nella manovra dell’Empoli, specie nelle partite più difensive.

Angelo A. Pisani