Un’ ipotesi davvero suggestiva per il futuro di Alex.

Alessandro Del Piero (foto dalla rete)

Alessandro Del Piero (foto dalla rete)

La console generale a New York, Natalia Quintavalle, fa gli onori di casa ad Alex Del Piero dichiarandosi immediatamente fervente juventina. Ma l’ex bianconero non è l’unico ospite illustre all’interno del Consolato italiano su Park Avenue: ci sono anche le nostre farfalle guidate da Emanuela Maccarani. Sono tutti ambasciatori di Save a Dream, la fondazione con base in Qatar, che si batte affinché lo sport diventi un veicolo di pace e infonda speranza e opportunità. Soprattutto per tanti bambini che vivono nei campi profughi. E oggi Del Piero, su un campetto allestito in mezzo a Times Square, si mescolerà a tanti ragazzini e giocherà con loro e le farfalle si esibiranno su questo prestigioso palcoscenico. Del Piero è ambasciatore e fiero capitano dell’iniziativa. “Le persone che aiutiamo di più sono i bambini, perché possano avere una vita migliore. La nostra ambizione è di poter allargare la nostra fascia di azione”, spiega. Poi, però, è inevitabile parlare anche d’altro.

Il successo della Juve nel derby con il Torino riapre il discorso scudetto?
“È stata una bella vittoria, arrivata all’ultimo minuto: la squadra ha guadagnato due punti su chi era primo in classifica. Di sicuro ha portato morale. Adesso c’è bisogno di una serie di risultati positivi per poter dire: ci siamo pure noi. Nove punti non sono tanti, perché la stagione è lunga”.

Questa maglia numero dieci non porterà mica un po’ di sfortuna?
“Ma no. Oggi la indossa un giocatore molto giovane e di grandissimo talento (Pogba, ndr), che mezza Europa desidera. Lasciamogli il tempo di imparare, di commettere errori, e di crescere”.

Il suo giudizio sulle recenti esternazioni di Tavecchio?
“Ero in Italia e abbiamo discusso a lungo sul fatto che ci si trovi davanti a una situazione non chiara e non felice e per certi aspetti inappropriata, fra il giornalista e il presidente della federcalcio. Ogni atto di razzismo non va bene. Non c’è molto da aggiungere. Poi sta a ognuno di noi pensare a una soluzione. Io so che bisogna unirsi tutti affinché le discriminazioni vengano sconfitte”.

Da grande cosa vuol fare?
“Non ho mai pensato di voler diventare allenatore o dirigente della Juve, né tantomeno c.t. della Nazionale, anche se ci sono delle voci in giro. Però mi fanno sentire molto orgoglioso”.

Non ha mai ufficialmente annunciato il suo ritiro, ha dunque intenzione di tornare a fare il calciatore?
“È vero, non l’ho mai detto. Il pallone è la mia passione, per cui non ci deve essere per forza un momento in cui ufficializzi che smetti. Adesso manco dal calcio giocato da qualche mese; chissà, magari mancherò per anni. Sto attraversando un momento di riflessione a 360°. Anche se finirò a fare qualcos’altro, il calcio lo vivrò sempre in maniera totale e non me ne allontanerò mai”.

Sorpreso per com’è iniziato questo campionato?
“Se si parla di spettacolo, è bello che ci siano molte squadre coinvolte. Io da ex juventino mi sono goduto molto gli ultimi anni: fantastici e gloriosi. Oggi è una situazione esaltante, perché non sai cosa può accadere, chi può andare in testa, chi riuscirà ad arrivare fino in fondo. La Juve ha battuto il Torino, il Milan ha espugnato l’Olimpico e ha dato un segnale molto importante con la terza vittoria consecutiva. Mi auguro che la Serie A torni a essere il campionato più bello del mondo”.

fonte: www.gazzetta.it