L’allenatore del Pisa si scaglia contro la Lega Pro per la questione della garanzia presentata dai nerazzurri ad inizio stagione e che è al vaglio della Procura Federale.

Gennaro Gattuso, allenatore del Pisa (Foto: goal.com)

Gennaro Gattuso, allenatore del Pisa (Foto: goal.com)

Riecco Rino Gattuso, allenatore del Pisa, che non è stato mai uno con peli sulla lingua e alla vigilia della gara di campionato contro il Siena si scaglia contro la Lega Pro e il suo presidente Gabriele Gravina per l’inchiesta della Procura federale riguardo la presunta fideiussione falsa che avrebbe presentato il Pisa come integrazione a quella per l’iscrizione e che sta disturbando e non poco l’ambiente nerazzurro visti quelli che potrebbero essere gli scenari a cui potrebbe portare. L’attacco del tecnico è stato di quelli forti: “Rompiamo i coglioni per una garanzia di appena 50mila euro quando ci sono squadre che falliscono o non pagano gli stipendi“.

La richiesta del presidente federale è stata ben precisa ossia che la Procura concluda l’iter che porta alla sentenza in tempi brevi in quanto si avvicina il finale di campionato e qualunque decisione potrebbe  incidere sull’alta classifica. A quel punto Gattuso invita Gravina ad andare a vedere le partite della Maceratese (attualmente in lotta per il secondo posto con i nerazzurri) e di altre squadre, mentre all’Arena Garibaldi, dov’è il pubblico più numeroso del girone, non si è mai visto: “Non voglio pensare male, ma ci sono tutti i presupposti per pensare male”. E poi sul format del campionato: “Gravina dice di portare la Lega Pro a 60 squadre. Ma va fatta a 30, chi ha i soldi la fa. Ma siccome lo hanno votato… Ma che sport è questo?“.


Puntuale è arrivata la replica di Gravina che non ha voluto scendere allo stesso livello di linguaggio di Gattuso: “Ci ha fatto sognare su tanti campi di calcio ed oggi è avviato ad una carriera da allenatore che gli auguro gli dia tante soddisfazioni. Lo  invito ad andare a leggere così vedrà che in ogni azione compiuta abbiamo avuto come bussola le regole e, contemporaneamente, il rispetto per ogni club“. E conclude: “Caro Gennaro mi chiedi che sport è questo? La risposta è nel lavoro di ognuno, dirigenti, allenatori, giocatori e staff e nella linea di impegno condivisa dai club e dalla Lega per renderla sempre più forte”.