I campioni si dividono tra gli altri campionati, in Italia arrivano solo calciatori minori.

Javier Pastore

Javier Pastore passato al PSG (foto dalla rete)

Chiamatelo pure Belpaese, ma l’Italia ha poco appeal. Non parliamo certo di mancanza di bellezza della nostra nazione, ma della poca attrazione che il principale campionato italiano riscuote nei calciatori. Sono sempre di meno i calciatori di livello internazionale (i cosiddetti Top Player) che decidono di trasferirsi in una squadra dello “Stivale”. Le squadra italiane per tutta risposta si affidano a calciatori inesperti di altre nazioni, togliendo il posto a quelli nostrani che se solo avessero avuto una nazionalità diversa sul passaporto avrebbero trovato più spazio nei club italiani.

E’ il caso di Sebastian Giovinco, che sprofondato nei bassifondi delle gerarchie della Juventus tuonò dicendo che se fosse stato brasiliano sarebbe stato titolare inamovibile tra i bianconeri. Come dargli torto: la “Formica Atomica” ha talento da vendere, ma in un campionato fisico come il nostro per atleti della sua statura è davvero difficile. Chissà cosa sarebbe capace di fare il piccolo trequartista, attualmente in forza al Parma, in un campionato dove la tecnica viene prima di tutto, dove il calcio si vive senza pressioni e la gente va allo stadio per divertirsi, non per lanciare motorini dagli spalti o sparare razzi, ma per applaudire chi merita, anche se è un avversario?


Che spettacolo la curva del City che applaudiva la stupenda rovesciata di Wayne Rooney nell’ultimo derby di Manchester! In Inghilterra, così come in Spagna e in Francia, ci sono maggiori capacità economiche e fare calcio è più facile e bello. Le nostre squadre invece non possono neanche pensare di competere con le super potenze europee, e gli eclatanti casi di Sanchez (voluto fortemente dall’Inter, preso senza problemi dal Barcellona) e Aguero (primo obiettivo della Juventus trasferitosi al City a suon di milioni) stanno lì a dimostrarlo. Attendiamoci, quindi, nuove cocenti delusioni, perchè è molto difficile che il catalano Cesc Fabregas in caso di accordo tra Barça e Arsenal rifiuti il ritorno a casa per giocare nel Milan, in un campionato che va via via diventando meno competitivo e meno divertente. Tutto questo mentre i principali talenti vanno a giocare all’esterno, come fatto da Kjaer e Pastore, rispettivamente in Germania e Francia. Di questo passo allo stadio vedremo gli scarti degli altri campionati: sveglia!

Gianluca Pepe