Inter

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Una bruttissima figura. Solo così si può definire la sconfitta dell’Inter nella seconda giornata della Dublin Cup, dove i neroazzurri orchestrati da mister Gasperini sono capitolati al cospetto di un Manchester City più competitivo e voglioso di portare a casa il trofeo. Nei Citizens gli assenti non mancavano, ma l’impressione è che la squadra meneghina sia scesa in campo molto rimaneggiata per far tirare il fiato a chi appena ventiquattro ore prima aveva battuto brillantemente il Celtic.

Andando più nel dettaglio, l’Inter nella prima gara aveva dimostrato di essere in discreta condizione, offrendo un buon calcio e riuscendo a rimanere compatta anche dopo l’espulsione di Thiago Motta sul finire del primo tempo. Buoni segnali vanificati però dalla squadra di Mancini, la quale ha mostrato un importante cinismo vincendo con tre reti di scarto (Balotelli, Dzeko e Johnson). Gasperini ha comunque potuto trarre ottime indicazioni da queste due amichevoli: in primis il potenziale immenso del diciottenne olandese Luc Castaignos, autore della prima rete contro i biancoverdi di Glasgow e di ottime giocate in entrambe le gare; poi la buona vena di Goran Pandev da rifinitore. Il macedone sembra più a suo agio nell’imbeccare le punte che a giocare defilato. Infine la pochezza di