Luis Enrique

Luis Enrique (foto dalla rete)

Le aspettative dei tifosi giallorossi riguardo al nuovo corso della Roma, passata dalla famiglia Sensi al gruppo americano, erano senz’altro differenti rispetto a quanto ha sin qui espresso il campo: tre gare ufficiali, due sconfitte e un pareggio, quattro gol subiti e solamente due fatti. Nonostante, escludendo Lamela, tutti i nuovi innesti fossero disponibili (esordio con la maglia romanista per Heinze, Pjanic e Osvaldo dal primo minuto, Gago e Borini subentrati in corso), la formazione capitolina non ha convinto, al di là del risultato, neppure sul piano del gioco.

Troppo lenta e compassata la manovra degli uomini di Luis Enrique, in cui l’elemento predominante risulta essere soprattutto il possesso di palla sterile, che raramente consente alla squadra di creare occasioni pericolose, salvo iniziative individuali come la conclusione da fuori. Così, mentre il primo tempo scivola via in modo piuttosto anonimo, Biondini riesce comunque ad illuminare anzitempo le crepe del meccanismo giallorosso cogliendo al 44′ una traversa con Stekelenburg battuto.

Nella ripresa, il copione del match non subisce particolari modifiche, eccezion fatta i due minuti di blackout avuti da Josè Angel – fino a quel momento uno dei più propositivi – tra il 68′ e il 70′: prima respinge centralmente un cross dalla sinistra di Agostini permettendo al solito Daniele Conti di trafiggere la sua ex squadra; poi, sull’evolversi di un’azione d’attacco, lo stesso terzino spagnolo falcia a palla lontana un giocatore dei sardi ricevendo un cartellino rosso diretto inevitabile.


Con la Roma sbilanciata in avanti nella ricerca del pareggio, in un contesto dove però le occasioni più pericolose arrivano esclusivamente da palla inattiva (anche un gol annullato a Borini su sponda di Heinze per fuorigioco dell’argentino), il Cagliari comincia a sfruttare le ripartenze, fino a quella vincente targata El Kabir, da poco entrato in campo. 0-2 per i sardi e gara virtualmente finita, fino al gol a tempo scaduto di De Rossi che chiude il match sul definitivo 1-2, nato da una ribattuta su punizione di Francesco Totti.

Questo, infine, il pensiero del tecnico asturiano a “Sky Sport”: “Abbiamo fatto un buon possesso palla ma siamo mancati un po’ in attacco. Abbiamo tenuto tanto il possesso palla, soprattutto nel secondo tempo, siamo però venuti meno nelle occasioni in zona gol“.

Emanuele Mastrangeli

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