Un gesto disumano. E’ questo il “Goal del secolo”, massima espressione di talento del più grande calciatore di tutti i tempi.

Alcune prodezze straordinarie rimangono nella storia del calcio. Goal, giocate spettacolari, parate miracolose o singoli episodi che restano impressi nella testa di milioni di amanti dello sport più bello al mondo. Solo pochi tra questi gesti rimarranno però negli annali del calcio, vuoi per l’importanza dell’autore, vuoi per la loro reale straordinarietà che è di una spanna al di sopra di tutti gli altri.

La linea tra possibile e impossibile sembra assottigliarsi sempre di più quando si pensa alle gesta del più grande calciatore di tutti i tempi, Diego Armando Maradona. “El Pibe de Oro”, capace di essere decisivo come nessun’altro, capace di far innamorare città passionali come Buenos Aires, Barcellona e Napoli. Il ragazzo d’oro di Lanus è stato l’autore del goal più incredibile della storia del calcio, denominato non a caso il “Goal del secolo”.

E’ il 12 giugno del 1986, la location è lo stadio Atzeca di Città del Messico, la partita in programma Inghilterra-Argentina, valida per i quarti di finale del Campionato del Mondo. Maradona fa qualcosa di disumano, pochi minuti dopo aver segnato con la celeberrima Mano de D10S il goal del vantaggio. E’ inizio ripresa quando il piccolo-grande argentino prende palla a centrocampo e si invola da solo verso la porta avversaria, seminando gli avversari come birilli. Diego percorre 60 metri di campo in così poco tempo da indurre il telecronista Victor Hugo Morales a limitarsi a dire “ta-ta-ta-ta” per sottolineare i suoi dribbling. Il commentatore urugaiano sembrava dovesse pronunciare uno scioglilingua!  


Vi riportiamo fedelmente la traduzione della telecronaca:

“… la tocca per Diego, ecco, ce l’ha Maradona. Lo marcano in due, tocca la palla Maradona, avanza sulla destra il genio del calcio mondiale. Può toccarla per Burruchaga.. sempre Maradona.. genio, genio, genio.. ta, ta, ta, ta, ta, ta… goooooooooool… voglio piangere.. Dio Santo, viva il calcio.. golaaaaaazooo.. Diegooooooool.. Maradona.. c’è da piangere, scusatemi.. Maradona in una corsa memorabile, la giocata migliore di tutti i tempi.. barilotto cosmico.. Da che pianeta sei venuto, per lasciare lungo la strada così tanti inglesi ? Perché il Paese sia un pugno chiuso che esulta per l’Argentina.. Argentina 2, Inghilterra 0.. Diegol, Diegol, Diego Armando Maradona… Grazie, Dio, per il calcio, per Maradona, per queste lacrime, per questo Argentina 2, Inghilterra 0”.

Un popolo in festa quello argentino, un commentatore incredulo. El D10S non faceva mai cose banali, ma quella volta aveva esagerato. Un goal epico che difficilmente sarà dimenticato da chi l’ha visto e ammirato. Un qualcosa di straordinario, di sovraumano, di alieno. Qualcosa di inimitabile per noi comuni mortali. Qualcosa di ordinario per Diego e per il suo erede Leo Messi, riuscito ad emulare il “Goal del secolo” con la maglia del Barcellona. Ma questo è un capitolo a parte. Attorno al golazo di Maradona si è creato un vero e proprio fenomeno mediatico. C’è addirittura chi, come Roberto Saviano, ci ha scritto un libro. Quel ragazzo argentino quel giorno ci andò davvero giù duro. 168 centimetri di genio e follia, talento puro e ingenuità. Tanti goal, tra cui uno che resterà per sempre nella storia del Calcio: il Goal del Secolo.

Gianluca Pepe

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