Clima infuocato questa sera al “Marakanà” di Belgrado. Prandelli schiera Chiellini a sinistra, la Serbia punta sul tridente Krasic-Pantelic-Jovanovic.

Ivan Bogdanov

Ivan Bogdanov (foto dalla rete)

Ricordate Ivan Bogdanov, l’uomo pieno di tatuaggi che con tanto di passamontagna semino il panico a Genova? E’ passato quasi un anno dagli episodi di violenza di “Marassi”. Ivan il Terribile giace in carcere ma i pericoli per il calcio e l’incolumità pubblica non sono per nulla finiti. Questa sera al Marakana di Belgrado la Nazionale italiana sfiderà la rappresentativa serba. L’undici di Prandelli è già qualificato agli Europei di Polonia e Ucraina, mentre la selezione di Vladimir Petrovic è ancora in lotta per il secondo posto. Si preannuncia un clima infuocato. La speranza è quella di assistere a una gara tranquilla. Ben venga un tifo molto caloroso dei padroni di casa, ma il tutto dovrà rimanere nei limiti del buonsenso. La Serbia è una Nazione tartassata in passato da numerose guerre civili. I suoi cittadini non meritano di essere etichettati come scorretti per colpa dei facinorosi che assistono a partite di calcio e basket solo per minare l’ordine pubblico.

Tornando alla parte prettamente tattica della gara di questa sera, ricordiamo le tante assenze tra le fila della Nazionale Azzurra. Il cittì Prandelli dovrà fare a meno di Pazzini, Balzaretti e Criscito, i quali hanno lasciato anzitempo il ritiro per problemi fisici. La contemporanea assenza dei due terzini sinistri più forti del nostro calcio costringerà Prandelli a proporre Chiellini a manca, proprio come accaduto nella gara col Milan disputata dal centrale toscano. La formazione che scenderà in campo in Serbia si può definire una vera e propia Ital-Juve.


Sono ben sei i calciatori bianconeri che indosseranno la maglia da titolare: in porta confermatissimo Gigi Buffon; difesa per tre quarti marcata Vecchia Signora con Chiellini a sinistra e Bonucci e Barzagli al centro; a centrocampo spazio a Pirlo e Marchisio. Formazione completata da Maggio, De Rossi, Montolivo e la coppia d’attacco Rossi-Cassano. Prandelli vuole fantasia in avanti. L’Italia deve però dimenticare il gioco del Barcellona. Il tiki-taka di catalana memoria fa sbadigliare i tifosi azzurri, che preferiscono difendersi e poi ripartire in contropiede piuttosto che mantenere sterilmente il possesso della palla. Meglio un lancio lungo (purchè sia preciso) di 10 inutili passaggi. Italia, diffida dalle imitazioni!

Gianluca Pepe

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