I giallorossi ottengono la prima vittoria casalinga grazie a Bojan, Osvaldo e Simplicio.
Ottenuto il primo successo (1-0 a Parma domenica scorsa), la parola d’ordine in casa giallorossa era “continuità”. Sì, perché dopo i piccoli progressi mostrati di partita in partita, la Roma aveva il dovere di imporsi davanti al proprio pubblico, sfatando così il tabù dell’Olimpico, e di dimostrare di essersi sbloccata dal punto di vista psicologico, variabile impossibile da trascurare nel mondo del calcio.
Visti risultato e prestazione, Luis Enrique non potrà che essere soddisfatto: la sua Roma ha battuto l’Atalanta di Stefano Colantuono per 3-1 sfoderando, inoltre, la migliore prestazione sin qui offerta in questo primo scorcio di avventura italiana. In particolar modo, la prima frazione di gara ha messo in mostra una Roma sempre più disinvolta nell’interpretare i dettami tattici del tecnico asturiano, in primo luogo in fase di non possesso andando a pressare molto in alto la squadra avversaria sopprimendo così fin dal principio le fonti di gioco dei contendenti. Anche la fase offensiva è nettamente migliorata, con un controllo della sfera ben più pericoloso rispetto alle precedenti uscite, spesso anche in virtù della pressione e del recupero palla che ha consentito ai giallorossi di verticalizzare con discreta frequenza.
Ulteriori note positive sono arrivate dai singoli: da una parte la novità, il riscatto di quel Bojan Krkic tenuto fuori dopo le prove opache offerte tra Slovan Bratislava e Cagliari, dall’altra la conferma, ovvero il terzo sigillo consecutivo di